In estrema sintesi: una band trova il successo grazie ad una manciata di video autoprodotti a bassissimo budget lanciati su youtube. I fan sfruttano l'embed incorporando i video praticamente ovunque. Man mano che i video scalano le classifiche di Youtube, la fama del gruppo aumenta, portando più gente ai concerti ed a maggiori vendite dell'album.
La EMI però non ottiene soldi da Youtube, nel caso in cui il video sia stato visto dopo essere stato "embeddato" su di un altro sito. La EMI decide quindi di impedire l'embed, riducendo così la possibilità che il giochetto virale funzioni ancora.
La band decide così di caricare il nuovo video su Vimeo e Myspace, lamentandosi pubblicamente del trattamento ricevuto.
Domanda bonus: quali artisti hanno avuto scazzi con questa corporation nell'ultimo decennio?
Ho sempre amato i mashup (ben fatti, s'intende). Figuratevi come posso aver accolto questo fantastico mix realizzato dal vivo dai sempre validi Weezer!
In attesa dell'uscita di West Ryder Pauper Lunatic Asylum, possiamo già goderci l'ultimo singolo dei Kasabian, ispirato a quel burlone valacco di Vlad Tepes.
Franz Ferdinand live @palasharp - Milano - 30-03-2009
Monumentali e "chitarrosi", a volte caciaroni ma al contempo eleganti: mi sono sembrati gli stessi Franz Ferdinand targati 2004, capaci di trasformare una qualsiasi stecca in un virtuosismo cercato. Ottima la scaletta sparsa sui tre lavori in studio, decisamente eclettica. Il delirio finale su Lucid Dreams mi fa quasi sperare in un futuro side project malatissimo con Soulwax, Digitalism, Justice & c. Chissà...
Ecco un po' di video sgranati e mossi (sperando che Kapranos & soci non si straniscano):
È stato il commento di un mio amico. E in effetti non è troppo lontano dalla realtà. In ogni caso il nuovo gruppo di Jack White è qui e noi siamo pronti a godercelo per l'ennesima volta.
Nel senso che l'oggetto di questo post risale ormai a diverso tempo fa ma poiché: a) ci ho messo un po' a reperire il file in formato decente b) è comunque un bel pezzo, ottimo da inserire in una collezione di rarities c) ve vojo bbene ora vi beccate l'mp3 (completo) dello spot che White ha fatto per la Coca Cola e il relativo video (in qualità decente, mica dal tubo).
Premessa: io non ho guardato s.remo, l'ho seguito solo via twitter e friendfeed, sganasciandomi dalle risate nonostante fossi occupato in altre faccende.
Se il paese non fosse stato reale, gli Afterhours non sarebbero usciti da s.remo alla prima sera. Pur domandandomi che fine avessero fatto i fonici all'atto della loro esibizione, al primo ascolto mi pare che "Il Paese è Reale" sia gradevole e soprattutto coerente.
1. Afterhours - Il paese è reale 2. Paolo Benvegnu' - Io e il mio amore 3. Marco Parente - Da un momento all'altro 4. Dente - Beato me 5. Cesare Basile - Le canzoni dei cani 6. A toys orchestra feat.luca d'alberto-What you said 7. Reverendo - California 8. Calibro 35 - L'uomo dagli occhi di ghiaccio 9. Il teatro degli orrori - Refusenik 10. Roberto Angelini - Tempo e pace 11. Beatrice Antolini - Venetian hautboy 12. Zu - Maledetto sedicesimo 13. Zen Circus - Gente di merda 14. Marco Iacampo - Che bella carovana 15. Mariposa - Le cose come stanno 16. Settlefish - Catastrophy liars 17. Disco Drive - The giant 18. Marta sui tubi - Mercoledi 19. Amerigo Verardi + Marco Ancona - Mano nella mano
(ad una prima occhiata vedo oltre una dozzina di artisti che già ho ascoltato dal vivo e che apprezzo: cosa posso pretendere di più per una decina di euro, spedizione inclusa? ;-)
Nuovo video per i Trabant! Questa volta è il turno di Tonight Party. Quando ho visto comparire il famigerato "Gira la moda", mi sono quasi spaventato, ma il finto "effetto split" lo giustifica in pieno:
Avete visto il promo di quell'"oggetto di design MA ANCHE uno dei telefoni più venduti al mondo - nonostante l'assenza del copia/incolla ed altre cose"? Come al solito sono riusciti ad azzeccare il pezzo giusto, caduto preda anche dell'"ulteriore serie tv in ambito ospedaliero" che in passato aveva dato una bella fama agli snow patrol, a quanto pare. [quando ciò di cui stai parlando sta a così stretto contatto con alcuni prodotti, diventa molto difficile evitare di citarli, che faticaccia...]
Mettendo a cuccia tutti i pregiudizi del caso, parte il brano.
Dopo quindici secondi spalanchi le palpebre: ti viene quasi il sospetto che possa trattarsi di una sorta di creatura ogm ideata in un laboratorio: c'è anche troppa roba per un pezzo pop, però è tutta al posto giusto.
Dopo quaranta, cerchi le sigarette (se hai il vizio), ma desisti per assaporare meglio l'ascolto.
Allo scattare del minuto, ti sei già fatto in testa una lista di 5 persone a cui farla sentire, certo che potranno apprezzare.
Che la vivisezionino pure, cercando tutti gli "omaggi", alcuni sono davvero lampanti. Siamo nei paraggi di un pezzo pop, ma se volete possiamo usare una bella etichettona formato supersize, con su scritto "new paratwee-garage-pop". Tanto alla fine rimarranno sempre quei 200 secondi con chitarre E campanellini E presobenismo, pronti all'uso in ogni momento.
Jack White e Alicia Keys hanno inciso il tema del nuovo film di James Bond, Quantum of Solace (che spero nessuno si azzardi a tradurre con "Particella di Sollazzo"). In attesa di vedere gli strepitosi (come al solito) titoli di testa del film, è già disponibile in rete il video. Ah, e ovviamente la canzone in mp3:
1) Ci sono gruppi che dal vivo riescono a trasmettere qualcosa che su album non è semplicemente previsto.
Per non perdermi in inutili, sterili divagazioni su cosa sia quel "qualcosa", da cosa sia originato e cosa possa provocare a chi abbia la fortuna di coglierlo*, non posso che fare l'esempio dei Tv On The Radio.
Alcuni di quegli elementi che a tanti possono sembrare capziosi ed artistoidi, una volta trasposti dalla fredda registrazione in studio al sudore del palco, trovano la giusta traduzione e diventano parte integrante di quel "qualcosa".
Ad ogni buon conto quel "qualcosa" a cui mi riferisco non è lo stesso "qualcosa" che fa iniziare il video di I Was A Lover dopo oltre un minuto di video matrimoniale, ma è quello che ti afferra per lo sterno e ti fa ballare, incurante del fatto che solo 5 minuti prima giacevi quasi esanime dopo un'intera giornata di concerti e djset.
Che gli Hadouken! potessero far ballare buona parte della platea, me lo aspettavo sicuramente con pezzi come Crank It Up e Liquid Lives. Il bonus è stato assistere ad un ottimo concerto sotto molti aspetti, anche durante i brani meno maranza tendente alla legna ignorante.
Nell'orgia gadgettistica del Pukkelpop, il gruppo si distingue distribuendo delle grosse mani gialle di gommapiuma con i caratteri "H!", che diventerà un comodo cuscino per qualche decina di fortunati.
L'affiatamento degli Hadouken! è ben altra cosa rispetto a quello mostrato da altri gruppi etichettati niù-rèiv (non faccio nomi, gli esempi si sprecano) e pure il pubblico ne prende atto. Tengono il palco egregiamente, sfruttando in maniera furba il poco tempo a loro disposizione.
In estrema sintesi: tamarri, ma con un certo stile.
I brevi concerti mattutini del Pukkelpop riservano spesso gradite sorprese: i Midnight Juggernauts non fanno eccezione. A differenza di molti gruppi "facciamo banalissimo synth rock (ma anche p-funk/niù-rèiv/ecc. ecc.) ma ci definiamo con un genere diverso ad ogni cambio di stagione sperando che Pitchfork ci caghi almeno di striscio", questi australiani regalano molta sostanza e ben poca fuffa, nel momento in cui salgono sul palco. Un live teso e coinvolgente, che in breve fa ballare buona parte del pubblico. Notevoli i cambi di atmosfera: i Midnight Juggernauts sanno come passare dall'onanismo chitarristico alla citazione daftpunkiana condita con crauti in una frazione di secondo, senza passare dal via. Quaranta minuti costringono necessariamente a dare il massimo. Da approfondire al più presto, sperando di trovare l'album da qualche parte...
Non avendo mai visto i Flaming Lips in precedenza, sono rimasto strabiliato già dalla loro intro, anche grazie ad heavyhorse, l'ideale cicerone per uno dei "50 gruppi da vedere prima di morire". A fine concerto ho levato coriandoli gialli ed arancioni pure dalle scarpe. Il termine psichedelia non rende giustizia a quanto succede durante una loro esibizione, servirebbe quasi una parola appositamente coniata per l'occasione. Comunque Wayne Coyne è un pazzo. Nel senso buono del termine Peccato solo che non abbiano fatto Free Radicals, adoro quel pezzo.
Di sfighe tecniche il MI AMI 2008 ne ha viste un certo numero, ma credo che i Trabant abbiano fatto quasi il pieno.
Corde che saltano e strumenti che si scordano nel momento meno opportuno, possono mettere a repentaglio la buona riuscita di una data, ma nonostante tutto questo devo dire di aver visto un signor concerto. Basta osservare come risponde il pubblico, no? Anche questa volta, i nostri riescono a convincere chi li conosceva solo per le versioni dei pezzi dell'album.
Credo sia difficoltoso riprodurre determinate sonorità, quando ci si trova su di un palco: l'impostazione "più punk" (aka "spaccano la merda" cit.) offerta è forse la chiave ideale per riuscirci.
Chiunque abbia visto i Trabant dal vivo, probabilmente conosce il modo in cui terminano i loro concerti: la loro All your friends, all your afficionados è il pezzo ideale per esaurire tutte le energie residue in un'ultima fiammata.
Inizia tamarra come un coro da stadio, per rivelare poi una linea punk-funk di tutto rispetto. Non credo che serva altro, per farmi abbandonare la fotocamera e gustare il tutto senza il filtro di uno schermo lcd.
Finalmente sono riuscito a vedere gli Egokid dal vivo, dopo che loro ci hanno fatto il gargantuesco favore di regalarci una traccia per la colonna sonora di SNUFF* alcuni mesi fa.
Riciclando parte di una battutaccia fatta da un'amica, sembra quasi di avere davanti dei Baustelle tecnicamente molto più portati per la dimensione dal vivo, oltre che più virati verso il poprock più contaminato. Il bello è che dalla loro nascita nel 2000, le loro sonorità si sono evolute sempre più, ma senza mai rinnegare il proprio passato. Abiti bianchi in stile beegees per le voci e tinte scure per gli altri componenti, proclami ironici tra un pezzo e l'altro: "questo pezzo è dedicato ALLA MIA EX" / "questo pezzo è dedicato AL MIO EX". Siete abbastanza dotati di ironia ed apertura mentale per vederli dal vivo? Secondo me sì.
*: durante la prima del cortometraggio, dichiararono scherzosamente che l'aver prodotto il tema musicale per una scena decisamente impegnativa come contenuti, li aveva quasi convinti ad intraprendere la strada verso un "concept album sullo stupro". Inutile dire che la platea comasca - non conoscendo la forte vena ironica degli Egokid - ammutolì quasi completamente strabuzzando gli occhi. Io naturalmente stavo ridendo rumorosamente...
Il palco interno "d'emergenza" non rende giustizia ai Don Turbolento: si tratta di un duo "drum&sinth"*, in cui il batterista si occupa anche di buona parte del cantato; la cosa migliore sarebbe vederli appaiati a fronte palco, come già mi successe in occasione della loro data di febbraio al Magnolia. Dario finisce invece per essere relegato nelle retrovie e noi non possiamo far altro che tirare un paio di accidenti, verso le nuvole cariche che pascolano ancora sopra la nostra testa, allungata nel tentativo di riuscire a vederli. Nonostante tutto questo, Spend The Night On The Floor rimane sempre un pezzo scuotichiappe d'alta scuola ed il loro intero repertorio in versione live acquista sfumature davvero apprezzabili. Durante la loro iconoclasta versione di I Wanna Be Your Dog, ho notato alcuni improbabili soggetti (tentare di) fare cose inaudite (omissis... omissis... omissis...). Fuori altre tracce nuove, presto!
*: è lunedì, permettetemi di usare un termine stronzo, ok?
Telegrammi dal fronte: neanche la pioggia più fastidiosa riesce a lavare via la tipica atmosfera del MI AMI, fatta di ottima musica, bellura e baci. L'effetto Woodstock (aka "fango in posti che non pensavi neanche di avere") è stato pressochè scongiurato da un furbo utilizzo degli spazi del Magnolia, anche se - lo ammetto! - l'atmosfera del palco della collinetta mi è proprio mancata.
Quoto: "Non mi era mai durata così tanto una birra ad un concerto!" "...sarà perchè ti ci sta piovendo dentro?" "...!"
Ecco un breve video di ieri sera: Meg - Distante (main stage palco Sandro Pertini)
Naufragio sull'isola del tesoro / E' solo febbre Ottima intro: i nuovi pezzi si dimostrano adattissimi al palco, allestito con l'inquietante immagine di copertina di "I milanesi ammazzano il sabato". E' solo febbre, in particolare, a mio avviso assume un senso più profondo rispetto all'album.
La vedova bianca Dopo tre anni è già un classico. Clap your hands and say "è sbagliato ma ci rende simili".
Punto G "Questo è un pezzo un po' vecchiotto", introduce Manuel. Devo dire che si conserva maledettamente bene.
Riprendere Berlino Già in alta rotazione sulle radio, Riprendere Berlino viene eseguita quasi sottotono: rispetto ai pezzi immediatamente precedenti, gli Afterhours mi sembrano quasi a disagio nell'approfittare di questo "singolaccio/rigore a porta vuota/probabile tormentone se non abitassimo in un paese del terzo mondo". Tutte le qualità del pezzo non vengono perse nell'esecuzione dal vivo; personalmente, lo ritengo un pezzo 'primaverile' nel vero senso del termine: pur essendo accattivante e positivo come incedere, ha un tot di "acquazzoni improvvisi" nascosti tra le righe, da affrontare con il giusto atteggiamento.
Voglio una pelle splendida "Siamo qui, alla vostra destra". L'occhio di bue illumina l'uscita della gradinata laterale: gli Afterhours sono schierati lì ad eseguire uno dei loro pezzi imprescindibili. Sing-along collettivo, ma ben eseguito. Brividi lungo la colonna vertebrale. Peccato solo che la resa acustica "del coro" peggiori sensibilmente (maledetto pala-sticazzi, cambia più nomi di Prince ma l'acustica rimane sempre la solita schifezza).
Non sono immaginario Purtroppo non ho fatto in tempo a registrare la dedica iniziale: "...questo è un pezzo dedicato ad una persona che ha sofferto molto, ma grazie alla sua sofferenza abbiamo trionfato tutti, quest'uomo è Marco Materazzi". La maglietta dell'Inter indossata da Manuel attira una piccola serie di fischi, ma poco dopo entra Prette con quella del Manuel con la maglietta delll'Inter e dopo poco entra Prette con quella del Milan, ed il pezzo - anche se in versione 'lenta ed acustica' si giova di una serie di scenette. Chiusura: "se andiamo d'accordo noi dopo vent'anni, potete farlo anche voi".
Varie ed eventuali: - Ottima scaletta, ben equilibrata. Peccato solo che forse si tratterà di una delle ultime date di Dario, in procinto di spingere sui Lombroso lasciando così il gruppo; "cantategliela tutta", intima al pubblico Manuel Agnelli. Il pubblico esegue gli ordini alla perfezione. - Ospiti di alto livello: John Parish (poi chiamato ad eseguire For what it's worth) e Cesare Basile (che eseguirà poi una buona metà di "Cortez The Killer) - Dovrei smetterla di passare così tanto tempo a riprendere clip video per gli amici assenti, anche se in questi casi lo zoom 10x serve pure a me. - L'atmosfera si è davvero alleggerita, rispetto ai due tour precedenti. Meno male.
Trascinato da una piccola ciurma di soci, sono andato a vedere Speed Racer, il film decantato da molti come "lo stato dell'arte della CGI in questo momento". Verissimo, quelle scene sono a dir poco spettacolari. Peccato che vi sia ben poco d'altro oltre alle mirabolanti scene di corsa; non che mi aspettassi chissà che, dopotutto il motivo fondamentale di una simile visione era fare due passi nel viale dei ricordi, per rievocare "Superauto Mach 5", la serie animata giapponese del 1967 da cui è tratto, che infestava numerose tv locali oltre un quarto di secolo fa.
Il fatto è che - non appena l'azione si allontana dalle piste, tutto quanto rallenta a livelli ignobili. La colonna sonora non è degna di menzione, scivola via manco fosse la radio istituzionale di un centro commerciale. Il bimbetto comprimario, che con lo scimpanzè dovrebbe strizzare l'occhio al pubblico più gggiovane risulta estremamente irritante, facendo sperare in una sua morte lenta e molto dolorosa dopo pochi minuti. Il sopravvissuto di Lost che impersona Racer X viene sotterrato dalla leva del cambio per espressività e presenza scenica. Se avessero dimezzato le parti "recitate", dando più spazio alle competizioni, forse avrei visto un prodotto più riuscito e più onesto. Potrei calcare ancora di più la mano, ma temo che sia dovuto anche all'assenza - nella colonna principale - di questo pezzo:
Come diavolo si fa a snobbare Mach 5 dei Presidents Of The U.S.A. per un film costruito intorno proprio alla Mach 5? Bah!
Stringer mani, baciar guance. Aggirarsi nella calca, scattando foto a casaccio. Chiaccherare con un bicchiere in mano.
Ballare. Provare a ballare. Provare ad imitare chi sa ballare, tanto poi la strobo viene in soccorso a tutti.
Conoscere chiunque, nel giro di tre rimbalzi, ma pure nessuno, nel giro di sette. Attaccare visi a parole lette in precedenza. Attaccare bottone, in ogni caso.
Barattare sigarette per spillette. Scambiare contatti. Rubare sorsate pur di non far coda in cassa.
Baciar mani, stringer guance. Fendere la folla, prendendo frammenti di video. Straparlare di ogni cosa.
Ritornare in pista: la strobo è sempre lì. Catturare in video chi si mette in posa per una foto, per vedere di nascosto l'effetto che fa. Sorridere.
Antefatto: Scambio di battute pre-concerto con la ragazza venuta con me a sentire i dEUS: (quasi sottovoce) "Sai, mi vergogno un po' di ammettere una cosa: non sono mai andata ad un concerto" (spalancando gli occhi fino a rischiare di far cascar fuori i bulbi) "Ma mai-mai?" (arrossisce) "Mai." "Ohhh, una vergine! Stai tranquilla: ti prometto che sarò delicato!" (ride)
Ottima scaletta: nonostante si trattasse di un tour promozionale, i dEUS hanno pescato bene nel proprio repertorio, dando il giusto spazio anche ai vecchi brani. Purtroppo non ho ancora avuto modo di ascoltare il nuovo album Vantage Point, ma la stessa The Architect dal vivo sembra meno smandrappata rispetto al radio-edit attualmente in circolazione.
Impressioni: nel complesso li ho trovati decisamente più "muscolari" di quanto mi figuravo di sentire, alcuni pezzi erano delle autentiche sberle a mano aperta, peccato solo per la terribile resa acustica del locale. Ma sono pur sempre i dEUS, quindi il "più che suff" lo guadagnano in ogni caso.
Appunto personale (1): rivedere i dEUS quanto prima, ma stavolta in spazi aperti!
Appunto personale (2): For the Roses è stata conservata per i bis: a distanza di anni ho finalmente capito perchè questo pezzo fosse tra i favoriti di una ragazza con cui uscivo anni fa; ...e poi uno fa strane dietrologie... "Ah! Se l'avessi saputo prima!".
Piccoli irrinunciabili scazzi da locale meneghino: ho avuto l'impressione che - in determinati momenti - Tom Barman & soci non sentissero neppure le proprie casse spia, soffocate da riverberi e rimbalzi vari. Tutto il concerto è stato funestato da una resa acustica indecente, nonostante mi trovassi quasi al centro della sala, qualche metro davanti al mixer. Tenendo conto che in quel locale vi sono zone ben più sfigate, credo che una certa parte del pubblico se la sia legata al dito. Perchè si ostinano ancora ad organizzare simili concerti ai magazzinigenerali, quando è ormai chiaro che quel posto ha l'acustica che ti aspetteresti di trovare in un box auto prefabbricato in lamiera e cartongesso? I prezzi dei biglietti ormai hanno raggiunto livelli europei, perciò credo sia giusto pretendere un po' di qualità. Cari gestori di locali milanesi, se volete vi posso girare il contatto di alcuni eccellenti professionisti del settore, capaci di risolvere almeno gli errori più grossolani con costi abbordabili.
Sono talmente imborghesito che l'informazione musicale ormai arriva in ritardo mostruoso e attraverso canali discutibili, non tanto per il canale in sè, ma per il concetto. Ovvero l'informazione la ottengo guardando QOOB spaparanzato sul divano grazie al digitale terrestre. Così ho scoperto l'ultimo strano singolo dei dEUS. ma non è di questo che voglio parlare, chè dei dEUS non voglio dir nulla. al momento.
Voglio parlare dei "the fashion" gruppo danese. Ho visto il video di cui sotto su QOOB e sono andato subito a scaricare l'album. Al momento non l'ho ancora sentito, ma se il disco rimane affine alla canzone, beh è una bella storia in territori rapture e sort of.
Tra l'altro la canzone di cui sotto mi ricorda tantissimo una canzone, ma son talmente arrugginito in questi ultimi mesi che non mi accorgo della somiglianza, eppure son convinto che sia una somiglianza talmente "somigliante" da parlare quasi di plagio. Aiutatemi voi? Rapture? Disco Drive? Q and not U? Thunderbirds Are Now? Boh
Varie ed eventuali in ordine sparso per allietare la mia pausa caffè: - Beth Gibbons che canta quasi accartocciandosi sul microfono, riuscendo a strappare al pubblico autentici boati nel bel mezzo di un ritornello. - L'alta presenza "amarcordisti sopravvissuti", alcuni con la faccia da "non vado ad un concerto da almeno 5 anni": se fossi in loro, mi regalerei più spesso simili momenti, pare che rallentino l'invecchiamento. - La scaletta ideale, ossia tutto quello che avreste voluto ascoltare dal vivo, ma che i Portishead vi han fatto aspettare per un paio di lustri. - La scaletta studiata, ossia tutto quello che dovreste ascoltare dal nuovo album, senza aver paura di ravvibridire nella caldazza dell'alcatraz. - La scaletta opportunista, cioè le due di cui sopra, sapientemente miscelate per tenere alta la tensione in platea. - L'inizio con Silence, mentre il retrogusto di cartone del combo "toast e birra a soli 9 euro" non accenna ad andarsene dalla bocca.
3) Anche Jacopo Fo è entrato nel trip di controllare i propri referrer, solo che il suo karma gli garantisce lettori con chiavi di ricerca differenti da "sesso con un cavallo" o "voglio fare film porno": da lui passano per chiedere "come si bacia una ragazza" e "cosa dire ad una ragazza". E' tutto molto tenero: chiunque può scaricare tonnellate di filmati porno (cit.), ovvero il principale surrogato imperfetto agli inesistenti corsi di educazione sessuale durante la scuola dell'obbligo, ma quando si arriva all'educazione sentimentale non c'è CEPU che tenga!
4) Apple medita di introdurre formule in stile "buffet strafogati quanto vuoi a prezzo fisso" per iTunes, oltre a particolari bundle per iPod. Tutto è - ovviamente - ancora in fase embrionale, per cui: - non si conosce un prezzo (7-8$ di abbonamento al mese? 100$ di sovrapprezzo una-tantum per lettore?) - non si sa ancora se si tratterà di file liberi, file con watermark o porcherie con DRM. - non si conoscono i diritti sui contenuti garantiti all'utente (masterizzazione, copia, prestito, regalo, diffusione...) Voi quanto sareste disposti a pagare?
*: sì, anche per quel particolare motivo che tutti conoscono - grazie a Dietnam per aver ridiffuso questo documento storico oltre i limiti della fantascienza: il primo concerto dei Nirvana in italia, proprio di fianco ad una folkloristica bocciofila della provincia termonuclearizzata:
I Raveonettes salgono sul palco in formazione davvero minimale: c'è solo un batterista di contorno ad aiutare i due componenti , il basso è registrato.
Sharin Foo in tailleur ruba la scena al socio Sune Rose Wagner, nonostante i due risultino ben affiatati nell'avvicendarsi sulle parti vocali. A voler essere onesti c'è da dire che, a questa platea meneghina, la biondina danese avrebbe strappato applausi anche eseguendo il proprio inno nazionale a suon di rutti, figurarsi con Love in a Trashcan!
La scaletta pesca tracce dall'intera discografia passata, oltre a dare il giusto risalto all'ultimo Lust, Lust, Lust, uscito a fine 2007. Il risultato è un ottimo pastone pop immerso in abbondanti dosi di chitarre surf ed atmosfere noise. I Raveonettes non fanno di certo un mistero, su quanto siano debitori verso artisti e scene musicali passate, ma sul palco riescono comunque a produrre un suono che non puzza mai di vecchio: a meno di due settimane dalla kermesse italiota, mi sembra già un gran lusso!
Nonostante si sia trattato di un concerto "due gradini sopra al karaoke", sono uscito dal Musicdrome davvero soddisfatto, anche se l'effetto larsen* mi ha tenuto compagnia fin sulla soglia di casa.
A differenza di altri gruppi nati nel loro stesso periodo, i Supergrass sembrano aver capito come gestire la promozione via web, permettendo ai fan l'assaggio dei nuovi materiali in maniera decisamente comoda e - soprattutto - virale: il loro Superwidget è inseribile* in pochi istanti su buona parte dei più diffusi servizi 2.0, anche quelli che manco sapevo che esistessero.
Mi spiace solo che non ci siano ancora date italiane previste per il tour, si tratta di uno dei biglietti che acquisterei ad occhi chiusi.
Non li conosco affatto e non so cosa aspettarmi. Le strumentazioni sono ai lati del palco, impostato più per un set visuale che per un normale concerto. All'inizio distinguo uno solo dei componenti, per poi riuscire a vederne altri due*, seminascosti dal labirinto di teste protese verso il microscopico stage.
L'inizio è quasi delicato ma in crescendo, un numero smodato di ottimi riferimenti di elettronica strumentale "elegante" iniziano a saltarmi in mente, mentre i suoni si fanno via via più complessi. Last.fm su di loro recita "Deca-dance da Genova. Atmosfere ipnotiche sospese nel nulla...": non posso che essere d'accordo.
Se esistono colonne sonore adatte per un viaggio in macchina, pezzi ritmati ideali per correre in vista della temibile prova costume, canzoni scuotichiappe per le grandi pulizie di primavera (ecc. ecc.), quello che ho sentito in questa occasione sembra quasi "musica da planata", per balzare da una nuvola all'altra, mentre panorami sempre diversi sfilano uno dopo l'altro. Nonostante la complessità di alcune soluzioni, l'esecuzione dei Port-Royal fa sembrare tutto ben più diretto e comprensibile rispetto ad altri esempi di elettronica "alta".
cru7do *: i componenti sarebbero 5, ma pare che la formazione live cambi a seconda delle occasioni.
A Toys Orchestra live @M.I.A.MI. ANCORA - CSOA Leo - Milano - 02.02.2008
Due momenti dal concerto degli A Toys Orchestra, venerdì scorso al M.I.A.MI. ANCORA:
Non avevo ancora avuto modo di ascoltarli dal vivo, ma dopo pochi minuti mi sono trovato della medesima opinione di chi ritiene Technicolors Dreams uno degli album più significativi della passata stagione. Sul palco la loro concretezza arricchisce delle tracce già ottime in versione album. Sulla loro pagina in Last.fm trovate un po' di comode tracce in streaming ed i video ufficiali rilasciati sui vari portali.
Credo proprio che l'affluenza sia stata ben oltre le aspettative: gli ambienti utilizzati per i concerti erano gremiti di gente, con caldazza infame compresa nel prezzo. Spero che stasera il palco principale e la sempre ottima area bancarelle* vengano scambiate di posto: il M.I.A.MI. ANCORA ha dimostrato di meritare il salone. Ottima la scelta di riaprire il Dauntaun: anche se la metratura disponibile è troppo ridotta per un festival di questo tipo, si tratta pur sempre di uno spazio da osservare con attenzione, angoli e soffitti compresi.
Nel caso in cui ci si trovasse vicini in attesa di una birra, questo è il mio pin-code**:
*: eccezionale chiaccherodromo, in cui ho avuto l'occasione di ri-comprare l'ultimo degli Amari prestato e mai restituito, acquistare un libro (che cercavo da un po') scontato del 50%, raccattare la spilletta a sostegno dei mezzi pubblici notturni, oltre a ricevere in regalo un promo due tracce degli Psychopathic Romantics, che mi ascolterò quanto prima... **: passatemi lo stupido giochetto di parole, è stata una settimana davvero lunga...
"...ad un certo punto è partito leggero pogo, che poi è durato fino alla fine del concerto. In crescendo!" "Pogo? Al Rocket? E dove hanno trovato lo spazio necessario?" "...è l'unico locale in cui i jeans skinny hanno un senso: vestiti attillato, così ci sta più gggente! " "Fanculo al dress code! Non divagare come fai di solito: come sono i Trabant dal vivo? Per favore, usa meno di 10 parole: dal momento in cui abbiamo iniziato a parlare, Pitchfork ha già lanciato tre Next Big Thing..." "50% paaaaarty e 50% punk. Spreconinterattivi" "Spreconinterattivi? Ma che cazzo dici? Ma parla come magni!" "Mi han dato l'impressione di saper gestire il concerto, osservando la reazione del pubblico e riuscendo a presentare i singoli pezzi senza perdere l'atmosfera danzereccia: non appena han notato che non c'erano teste e culi fermi, si son presi il lusso di sprecare Waste Of Time. Apprezzo queste cose!" Trabant – Waste of time "Sprecare in che senso?" "Se ti spari il singolaccio da battaglia nella prima parte del concerto, lo fai durare pochissimo e poi lo trasformi in una cover degli Atari, allora lo stai sprecando, almeno secondo gli standard comuni. Però in contemporanea ti guadagni anche un sacco di punti extra: sai che ho un debole per i mashup live, se fatti bene..." "E' perchè sei un dannato promiscuo!" "A propò: hai idea di quanta gnocca - pardon, che gran numero di ragazze affascinanti e con ottimi gusti musicali - ci fosse lì al Rocket*? Ah già... tu non c'eri..." "Mavaff...! E dimmelo, quando vai a vedere queste cose!" "Se proprio ci tieni, sulla mia pagina eventi di last.fm ti puoi abbonare per sapere quando e dove. Già tu usi il feedreader di google, quindi è praticamente automatico" "Vuoi dire che internet serve anche per cose non legate al porno gratuito? Fiiico!" "Sì, ma non dirlo troppo in giro, che poi la gggente si abitua male!" "Tra gli ultimi post ho notato una certa penuria di tette e culi sul blog del Boss..." "Lo so, ma tieni conto che anche noi lavoriamo ed abbiamo diritto ad una certa vita sociale..." "...e se al prossimo concerto guidassi io e ti offrissi pure uno sbagliato?" "Aggiudicato. Sguinzaglio subito i pornosegugi con contratto a progetto, hai qualche preferenza?" "Il mio sadico capo ha un debole per la Binetti, rimettendogli a posto il pc ho notato che ha googolato binetti upskirt, più altre cose. Disgustorama! Sai che mi devono ancora rinnovare il contratto trimestrale: potrebbe tornarmi utile!" "Tu sei un mostro, lo sai. Il tuo capo però è pure peggio!" "[omissis]" "[omissis]" "Ti ricordo che siamo in Italia!" "Eh, pensa che grazie ai Trabantero riuscito a dimenticarmi questa cosa, almeno per un'ora. Se il 25/1 non avessi già un impegno improrogabile ed irrinunciabile, magari un salto all'officina per risentirli lo farei!"
[N.B.: Il contenuto della conversazione originaria è stato ovviamente rimaneggiato, levando le imprecazioni che questo mio amico è solito usare al posto delle virgole, oltre ad ogni riferimento legato alla privacy delle persone: caro capo del mio amico, se per caso capitassi qui grazie al signor Google e ti sentissi offeso meditando poi ritorsioni verso di lui, ti ricordo che questo mio amico ha un mutuo sulle spalle a tassi quasi da strozzo, fatto che lo ha trasformato in un essere abietto senza scrupoli. Siccome anche tu hai un superiore e non sei molto bravo a nascondere le tracce del tuo cazzeggio sul posto di lavoro, credo che tu abbia da perdere molto di più di lui. Credimi]
Lo "stinco" in questione sarebbe Marty Crandall, il tastierista degli Shins* , protagonista di un fatto di Cronaca Verissima insieme alla sua (ormai) ex Elyse Sewell, espiantata dalla fauna del reality "Top Model": doppio arresto incrociato per violenza domestica, qui alcuni dettagli del caso (incluso il morso che ha portato all'arresto della vittima).
Oggetto del contendere? Il solito: lui la gonfiava di botte come una zampogna**. Ora sono curioso di scoprire se il clamore suscitato dalla vicenda porterà nell'ambiente c.d. "indie" ad un revival del wifebeater, la meravigliosa canotta da picchiatore di mogli tipica degli esponenti dell'intelligentia white trash.
*: passatemi l'orrenda battuta stincoVSshins che sembra presa da "elementi di lingua inglese corso base", ma è pur sempre lunedì!
**: che originalone: Marty, mai sentito parlare di Ike Turner, Sonny Bono e James Brown? Se le avessi nascosto le scarpe sinistre, avresti risparmiato una notte in cella, pirla!
Si avvicina la fine dell'anno, è ora di bilanci: ecco un'altra delle tracce che si sono guadagnate un posto di tutto rispetto nel mio lettore. We Know You Know It rimane una gran cartella, anche a distanza di mesi e dopo tanti ascolti. Non sapevo che avessero fatto anche un video: avrei sperato che i Foreign Islands si fossero concentrati maggiormente sull'uscita dell'album o su di un nuovo EP.
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