1) Milano: divieto di fumo nei parchi, è la proposta di un assessore (via Il Sole 24 Ore)
Curioso, ero convinto che il problema delle polveri sottili* fosse di qualche ordine di grandezza più inquinante rispetto al fumo di sigaretta. Soprattutto dopo aver letto le spaventose statistiche sui livelli di pm 2.5 e pm 10 : il limite massimo di giornate "polverosamente meneghine" è stato pressochè superato già a fine gennaio. E' un po' come vietare i fiammiferi nel reparto grandi ustionati?
2) Wolfram Alpha si sta dimostrando molto diverso da google, semplicemente serve ad altro. Ricopre una nicchia di dimensioni ragguardevoli, molto interessati al modo in cui i dati vengono presentati. Se IL motore di ricerca che quasi tutti usano può essere considerato alla stregua di un cane che ti porta le pantofole, il CKE di Wolfram è più una scimmia-maggiordomo.
Per ora mi limito a godermi le innumerevoli EasterEggs, le funzioni che mi interesserebbero ancora non ci sono.
3) RunPee: il sito di recensioni cinematografiche che vi consiglia quando prendere una pausa toilette durante il film (via Gizmodo)
PS: l'iniziativa soprannominata "al tunnel in corriera", ossia il servizio navetta appositamente creato da "Le Torte Fatte In Casa" per la serata (rif: http://www.boll.splinder.com/post/20209896 ) ha avuto un successo oltre ogni più rosea aspettativa. Ecocompatibilità, economia, party & legna: cosa diavolo si può chiedere di più?
Grazie a Zeno scopro l'esistenza di eventful.com: idea semplice, sovvertire la logica secondo cui vengono organizzati i concerti, è il pubblico che chiede l'evento nella propria città. Lo provo subito inserendo una "demand" per i Gomez, se li avete visti dal vivo in passato sapete perchè!
Di sfighe tecniche il MI AMI 2008 ne ha viste un certo numero, ma credo che i Trabant abbiano fatto quasi il pieno.
Corde che saltano e strumenti che si scordano nel momento meno opportuno, possono mettere a repentaglio la buona riuscita di una data, ma nonostante tutto questo devo dire di aver visto un signor concerto. Basta osservare come risponde il pubblico, no? Anche questa volta, i nostri riescono a convincere chi li conosceva solo per le versioni dei pezzi dell'album.
Credo sia difficoltoso riprodurre determinate sonorità, quando ci si trova su di un palco: l'impostazione "più punk" (aka "spaccano la merda" cit.) offerta è forse la chiave ideale per riuscirci.
Chiunque abbia visto i Trabant dal vivo, probabilmente conosce il modo in cui terminano i loro concerti: la loro All your friends, all your afficionados è il pezzo ideale per esaurire tutte le energie residue in un'ultima fiammata.
Inizia tamarra come un coro da stadio, per rivelare poi una linea punk-funk di tutto rispetto. Non credo che serva altro, per farmi abbandonare la fotocamera e gustare il tutto senza il filtro di uno schermo lcd.
Il palco interno "d'emergenza" non rende giustizia ai Don Turbolento: si tratta di un duo "drum&sinth"*, in cui il batterista si occupa anche di buona parte del cantato; la cosa migliore sarebbe vederli appaiati a fronte palco, come già mi successe in occasione della loro data di febbraio al Magnolia. Dario finisce invece per essere relegato nelle retrovie e noi non possiamo far altro che tirare un paio di accidenti, verso le nuvole cariche che pascolano ancora sopra la nostra testa, allungata nel tentativo di riuscire a vederli. Nonostante tutto questo, Spend The Night On The Floor rimane sempre un pezzo scuotichiappe d'alta scuola ed il loro intero repertorio in versione live acquista sfumature davvero apprezzabili. Durante la loro iconoclasta versione di I Wanna Be Your Dog, ho notato alcuni improbabili soggetti (tentare di) fare cose inaudite (omissis... omissis... omissis...). Fuori altre tracce nuove, presto!
*: è lunedì, permettetemi di usare un termine stronzo, ok?
Telegrammi dal fronte: neanche la pioggia più fastidiosa riesce a lavare via la tipica atmosfera del MI AMI, fatta di ottima musica, bellura e baci. L'effetto Woodstock (aka "fango in posti che non pensavi neanche di avere") è stato pressochè scongiurato da un furbo utilizzo degli spazi del Magnolia, anche se - lo ammetto! - l'atmosfera del palco della collinetta mi è proprio mancata.
Quoto: "Non mi era mai durata così tanto una birra ad un concerto!" "...sarà perchè ti ci sta piovendo dentro?" "...!"
Ecco un breve video di ieri sera: Meg - Distante (main stage palco Sandro Pertini)
Naufragio sull'isola del tesoro / E' solo febbre Ottima intro: i nuovi pezzi si dimostrano adattissimi al palco, allestito con l'inquietante immagine di copertina di "I milanesi ammazzano il sabato". E' solo febbre, in particolare, a mio avviso assume un senso più profondo rispetto all'album.
La vedova bianca Dopo tre anni è già un classico. Clap your hands and say "è sbagliato ma ci rende simili".
Punto G "Questo è un pezzo un po' vecchiotto", introduce Manuel. Devo dire che si conserva maledettamente bene.
Riprendere Berlino Già in alta rotazione sulle radio, Riprendere Berlino viene eseguita quasi sottotono: rispetto ai pezzi immediatamente precedenti, gli Afterhours mi sembrano quasi a disagio nell'approfittare di questo "singolaccio/rigore a porta vuota/probabile tormentone se non abitassimo in un paese del terzo mondo". Tutte le qualità del pezzo non vengono perse nell'esecuzione dal vivo; personalmente, lo ritengo un pezzo 'primaverile' nel vero senso del termine: pur essendo accattivante e positivo come incedere, ha un tot di "acquazzoni improvvisi" nascosti tra le righe, da affrontare con il giusto atteggiamento.
Voglio una pelle splendida "Siamo qui, alla vostra destra". L'occhio di bue illumina l'uscita della gradinata laterale: gli Afterhours sono schierati lì ad eseguire uno dei loro pezzi imprescindibili. Sing-along collettivo, ma ben eseguito. Brividi lungo la colonna vertebrale. Peccato solo che la resa acustica "del coro" peggiori sensibilmente (maledetto pala-sticazzi, cambia più nomi di Prince ma l'acustica rimane sempre la solita schifezza).
Non sono immaginario Purtroppo non ho fatto in tempo a registrare la dedica iniziale: "...questo è un pezzo dedicato ad una persona che ha sofferto molto, ma grazie alla sua sofferenza abbiamo trionfato tutti, quest'uomo è Marco Materazzi". La maglietta dell'Inter indossata da Manuel attira una piccola serie di fischi, ma poco dopo entra Prette con quella del Manuel con la maglietta delll'Inter e dopo poco entra Prette con quella del Milan, ed il pezzo - anche se in versione 'lenta ed acustica' si giova di una serie di scenette. Chiusura: "se andiamo d'accordo noi dopo vent'anni, potete farlo anche voi".
Varie ed eventuali: - Ottima scaletta, ben equilibrata. Peccato solo che forse si tratterà di una delle ultime date di Dario, in procinto di spingere sui Lombroso lasciando così il gruppo; "cantategliela tutta", intima al pubblico Manuel Agnelli. Il pubblico esegue gli ordini alla perfezione. - Ospiti di alto livello: John Parish (poi chiamato ad eseguire For what it's worth) e Cesare Basile (che eseguirà poi una buona metà di "Cortez The Killer) - Dovrei smetterla di passare così tanto tempo a riprendere clip video per gli amici assenti, anche se in questi casi lo zoom 10x serve pure a me. - L'atmosfera si è davvero alleggerita, rispetto ai due tour precedenti. Meno male.
Sabato sera, non appena siamo entrati in quella simpatica sauna finlandese precedentemente nota come "magazzini di porta genova", mi son chiesto perchè la festa di qoob.tv fosse spostata lì dal meglio attrezzato Bitte, dove era stata organizzata in origine.
Al momento non è possibile conoscere le motivazioni di tale provvedimento. Vorrei tanto vederle scritte nero su bianco in maniera dettagliata.
Negli ultimi anni ho messo piede in un buon numero di locali meneghini e - per deformazione professionale - riesco a riconoscere velocemente buona parte di quelle pecche che potrebbero creare problemi in sede di controllo: lasciatemelo dire, ma il Bitte è quasi un'isola felice, nel desolante panorama di locali inadatti (e a volte pericolosi) che contraddistingue Milano.
Il fatto è che - grazie al frankenstein normativo in vigore nel nostro paese - chiudere un circolo ricreativo di questo tipo è estremamente semplice: basta applicare una delle tante norme solitamente ignorate - dagli stessi controllori - in altre sedi.
Se il medesimo metro di giudizio venisse applicato per tutti gli altri locali milanesi, probabilmente nel giro di una settimana ci ritroveremmo ad improvvisare una serata danzereccia nel reparto Hifi di un centro commerciale. Teheran sarebbe come il Sonar, in confronto (pseudo-cit.)...
Stringer mani, baciar guance. Aggirarsi nella calca, scattando foto a casaccio. Chiaccherare con un bicchiere in mano.
Ballare. Provare a ballare. Provare ad imitare chi sa ballare, tanto poi la strobo viene in soccorso a tutti.
Conoscere chiunque, nel giro di tre rimbalzi, ma pure nessuno, nel giro di sette. Attaccare visi a parole lette in precedenza. Attaccare bottone, in ogni caso.
Barattare sigarette per spillette. Scambiare contatti. Rubare sorsate pur di non far coda in cassa.
Baciar mani, stringer guance. Fendere la folla, prendendo frammenti di video. Straparlare di ogni cosa.
Ritornare in pista: la strobo è sempre lì. Catturare in video chi si mette in posa per una foto, per vedere di nascosto l'effetto che fa. Sorridere.