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19.5.08

Varie ed eventuali (aka un post a punti)

1) Troverò ancora un biglietto per la data degli Afterhours a Milano? Dopo il soldout di Roma, temo il peggio.
Stranezze: è la prima volta che mi capita di divorare un loro album prima ancora di aver sentito i nuovi pezzi dal vivo. In passato mi capitava addirittura di macinare qualche centinaio di km in solitaria - pur di sentirli dal vivo - per poi snobbare l'album per mesi, una volta tornato a casa. Con I Milanesi Ammazzano Il Sabato tutto è cambiato e Riprendere Berlino è il degno commento a questa strana primavera:




2) La selezione "brani preferiti" su last.fm ti permette di recuperare cose che altrimenti avresti completamente dimenticato. Nonostante abbia superato un'insana passione passata per talune cover (qui l'omissis è d'obbligo), il 2005 mi ha regalato una bellissima versione di Wicked Game rifatta dai Giant Drag, perfetto esempio di come uno standard riesce a rinnovarsi nel corso degli anni, anche grazie ad una voce femminile adattissima all'umore del pezzo. Ri-eccola qui:




3) The Bishops, parliamone. Sono combattuto tra il ritenere superfluo un simile progetto passatista ed il limitarmi ad apprezzare - e molto - alcune loro cose. Tipo Carousel, qui in versione live:




cru 7 do

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15.5.08

Speed Racer

Trascinato da una piccola ciurma di soci, sono andato a vedere Speed Racer, il film decantato da molti come "lo stato dell'arte della CGI in questo momento".
Verissimo, quelle scene sono a dir poco spettacolari.
Peccato che vi sia ben poco d'altro oltre alle mirabolanti scene di corsa; non che mi aspettassi chissà che, dopotutto il motivo fondamentale di una simile visione era fare due passi nel viale dei ricordi, per rievocare "Superauto Mach 5", la serie animata giapponese del 1967 da cui è tratto, che infestava numerose tv locali oltre un quarto di secolo fa.

Il fatto è che - non appena l'azione si allontana dalle piste, tutto quanto rallenta a livelli ignobili. La colonna sonora non è degna di menzione, scivola via manco fosse la radio istituzionale di un centro commerciale.
Il bimbetto comprimario, che con lo scimpanzè dovrebbe strizzare l'occhio al pubblico più gggiovane risulta estremamente irritante, facendo sperare in una sua morte lenta e molto dolorosa dopo pochi minuti. Il sopravvissuto di Lost che impersona Racer X viene sotterrato dalla leva del cambio per espressività e presenza scenica.
Se avessero dimezzato le parti "recitate", dando più spazio alle competizioni, forse avrei visto un prodotto più riuscito e più onesto.
Potrei calcare ancora di più la mano, ma temo che sia dovuto anche all'assenza - nella colonna principale - di questo pezzo:




Come diavolo si fa a snobbare Mach 5 dei Presidents Of The U.S.A. per un film costruito intorno proprio alla Mach 5? Bah!

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