L'amore non è bello - Dente
Solo qualche sera fa mi sono ritrovato - per l'ennesima volta - a chiaccherare con qualcuno che cercava disperatamente un senso in s.remo, senza ritrovare il bandolo della "canzone italiana".
Peccato (o per fortuna) che nel cast artistico non ci fosse il Dente - a.k.a. Giuseppe Peveri - ossia uno che è riuscito a pubblicare un disco intitolato "L'amore non è bello" il giorno di san valentino, riuscendo però a farlo in una maniera personalissima oltre che estremamente piacevole per l'ascoltatore.
L'amore non è bello ormai è letteralmente circondato da un'aurea di ottime recensioni, tanto da poter essere uno di quei lavori che ci si ritrova a riepilogare in una ipotetica classifica di fine anno, in compagnia dei soliti soci da concerto. Il "bonus" aggiuntivo è il fatto che questo album, grazie alla partecipazione di alcuni nomi eccellenti - tra cui Enrico Gabrielli, Vasco Brondi, Gianluca de Rubertis, metà degli Annie Hall - ha una produzione che di solito si ritiene possibile solo con le major: in soldoni, è una sorta di jolly da poter usare spessissimo. Basta dire "hai ascoltato l'ultimo lavoro di Dente?", e la chiaccherata parte da sola, dato che c'è sempre un gruppo con cui ha collaborato da tirarci in mezzo.
Ovviamente, Dente canta d'amore. Parla di quelle situazioni sfortunatamente normali e felicemente disfunzionali, purtroppo taciute dai ghostwriter dei bigliettini contenuti nei baci perugina. Il bello è che sono i piccoli frammenti, quelli che ti colpiscono all'improvviso in caso di abbandono alle "coccole sonore" in rapida successione, le stesse che costituiscono la parte strumentale dell'opera. Tanto per fare un esempio, mentre racconta ad una lei passata ciò che resta di un rapporto "cestinato", Dente riesce a fotografare in un istante anche quel dramma legato ad un oggetto scomparso: come riassumere quella particolare forma di gelosia residua a fine rapporto se non con una adattissima sintesi tipo "e la camicia che ti ho dato io, su di un pavimento che non è il mio"? La trovate in Incubo.
I giochi di parole e le soluzioni logiche usate sono davvero interessanti e fanno passare in secondo piano l'inevitabile ripetitività del timbro usato nei pezzi, anche se non è poi questo gran problema: è un disco "a lunga conservazione" e svela le sue gemme una alla volta.
Avete poco tempo per ascoltare musica? La più grande che ci sia riesce a sorprendere già a metà dei suoi 52" (colpa del credit crunch?) mentre "Sole" potrebbe essere la migliore sigla per una riproposizione di Love Boat, ma ricontestualizzato su di un pullman granturismo dell'Autostradale, che solca le lande dimenticate dall'Alta Velocità in un continuo turbinare di persone. Bravo il nostro Dente: ha capito che dopotutto bisogna pur sempre coccolare le nicchie.
Ma è anche la capacità di riuscire a catturare quei piccoli attimi che altrimenti svaniscono in un attimo, a valere quel primo ascolto.
Utili copincolla:
13 Marzo 2009 | Koko | Castelletto Cervo (BI)
21 Marzo 2009 | Circolo degli Artisti | Roma
26 Marzo 2009 | Spazio Musica | Pavia
27 Marzo 2009 | Locomotiv | Bologna
28 Marzo 2009 | Calamita | Cavriago (RE)
01 Aprile 2009 | Diagonal | Forlì (FC)
03 Aprile 2009 | Arci Taun | Fidenza (PR)
04 Aprile 2009 | Ratatoj | Saluzzo (CN)
Labels: date, dente, l'amore non è bello, mp3
0 Comments:
<< Home