My Two Cents: sondaggi pilotati
Pochi giorni fa ho avuto la sfortuna di imbattermi nel solito sondaggio pilotato, sul tema "Gli italiani e l'energia nucleare".
Basta sfruttare una situazione di incertezza e paura per ottenere il risultato voluto da certi inserzionisti importanti*: secondo Demos vincerebbe il sì, 47% contro il 44%.
Mi chiedo però quali sarebbero stati i risultati, se gli intervistati avessero osservato questi due grafici 5 minuti prima di rispondere:
Il primo grafico mostra l'evoluzione del prezzo (corrente ed a valori costanti) dell'uranio negli ultimi 60 anni, mentre il secondo si occupa del greggio durante il medesimo orizzonte temporale.
Non è necessario essere delle cime per rendersi conto che il prezzo dell'uranio risulta ancora più instabile della nostra cara buona vecchia ed inquinante "spremuta di brontosauro".
Succede qualcosa di imprevisto? E' molto probabile che al raddoppio del prezzo del petrolio corrisponda un prezzo dell'uranio quintuplicato, nel medesimo intervallo di tempo**.
Immaginate questo scenario:
1) iniziate a costruire una centrale mentre il prezzo dell'uranio è di $8 ad oncia: tanto conveniente da farvi considerare di passare al riscaldamento elettrico;
2) trascorrono i 15 anni necessari per l'entrata in funzione;
3) vi ritrovate il prezzo ad oncia lievitato a $150, la presunta convenienza è andata a farsi friggere ed i - pochi - paesi produttori vi tengono letteralmente per le palle.
Detto questo: ...cosa usereste per picchiare chi vi ha convinto a seguire la via nucleare?
Oltre a ciò ci sarebbe anche la solita questione - mai risolta - riguardante le scorie, ma vi consiglierei di non far valutare il problema a chi ha più di 50 anni: trattandosi di una problematica a lunghissimo termine, questi soggetti oggi mi sembrano troppo abituati a scaricare i problemi sulle spalle di chi verrà dopo. Cioè voi, se ancora non ve ne siete accorti.
cru7do
*: qui non si fanno nomi, anche se si presterebbero a simpaticissimi giochi di parole (sostituite una vocale), basati sul modo in cui una di queste società tratta i propri clienti;
**: due motivi? 1) il mercato dell'uranio "funziona" in maniera un po' strana e 2) tre soli paesi detengono oltre i tre quarti dei giacimenti mondiali. E' normale che il prezzo sia soggetto a fluttuazioni rilevanti.
Bonus (siete arrivati fino a qui? accidenti che resistenza!): [shitdisco - reactor party]
Basta sfruttare una situazione di incertezza e paura per ottenere il risultato voluto da certi inserzionisti importanti*: secondo Demos vincerebbe il sì, 47% contro il 44%.
Mi chiedo però quali sarebbero stati i risultati, se gli intervistati avessero osservato questi due grafici 5 minuti prima di rispondere:
Il primo grafico mostra l'evoluzione del prezzo (corrente ed a valori costanti) dell'uranio negli ultimi 60 anni, mentre il secondo si occupa del greggio durante il medesimo orizzonte temporale.
Non è necessario essere delle cime per rendersi conto che il prezzo dell'uranio risulta ancora più instabile della nostra cara buona vecchia ed inquinante "spremuta di brontosauro".
Succede qualcosa di imprevisto? E' molto probabile che al raddoppio del prezzo del petrolio corrisponda un prezzo dell'uranio quintuplicato, nel medesimo intervallo di tempo**.
Immaginate questo scenario:
1) iniziate a costruire una centrale mentre il prezzo dell'uranio è di $8 ad oncia: tanto conveniente da farvi considerare di passare al riscaldamento elettrico;
2) trascorrono i 15 anni necessari per l'entrata in funzione;
3) vi ritrovate il prezzo ad oncia lievitato a $150, la presunta convenienza è andata a farsi friggere ed i - pochi - paesi produttori vi tengono letteralmente per le palle.
Detto questo: ...cosa usereste per picchiare chi vi ha convinto a seguire la via nucleare?
Oltre a ciò ci sarebbe anche la solita questione - mai risolta - riguardante le scorie, ma vi consiglierei di non far valutare il problema a chi ha più di 50 anni: trattandosi di una problematica a lunghissimo termine, questi soggetti oggi mi sembrano troppo abituati a scaricare i problemi sulle spalle di chi verrà dopo. Cioè voi, se ancora non ve ne siete accorti.
cru7do
*: qui non si fanno nomi, anche se si presterebbero a simpaticissimi giochi di parole (sostituite una vocale), basati sul modo in cui una di queste società tratta i propri clienti;
**: due motivi? 1) il mercato dell'uranio "funziona" in maniera un po' strana e 2) tre soli paesi detengono oltre i tre quarti dei giacimenti mondiali. E' normale che il prezzo sia soggetto a fluttuazioni rilevanti.
Bonus (siete arrivati fino a qui? accidenti che resistenza!): [shitdisco - reactor party]
Labels: my_two_cents, nucleare, sondaggi
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