Santi, poeti, navigatori ed evasori fiscali
"Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi" (B. Brecht)
Evidentemente quello italiano non è molto beato, dato che il culto della personalità ha raggiunto anche l'Agenzia delle Entrate: notizia di oggi, Valentino Rossi chiuderà la faccenda "Campionato mondiale di evasione fiscale 2000-2004" versando all'erario la cifra di 20 milioni di euro, contro i 112 inizialmente richiesti. Meno di un quinto!
Restano ancora da sistemare il 2005 ed il 2006, sperando che lo Stato non cali nuovamente le braghe, per poi piegarsi a novanta gradi (o 74°, per la precisione).
Certo, 20 cucuzze sono meglio di un dito in un occhio, ma la mia perplessità è legata ad altro: nel caso in cui io dovessi difendere un cliente in un caso similare, difficilmente riuscirei ad ottenere un abbattimento di oltre l'80% delle pretese del fisco, a meno di avere prove schiaccianti a mio favore.
In questo caso invece, si trattava di un caso di elusione platealmente riconoscibile, anche da una persona priva di preparazione in materia. Se invece di un eroe sportivo si fosse trattato di un Giuseppe Russo qualsiasi per un importo eluso di 1000 volte inferiore, state certi che difficilmente avrebbe potuto chiudere il contenzioso alle stesse condizioni.
Come è noto, in Italia si fanno pochi controlli e si fanno male, per cui è prassi che lo "sfortunato" funga da capro espiatorio e paghi integralmente le colpe - proprie ed anche altrui - qualora venga beccato. Ciò però non vale quando a violare - od eludere - la legge sia un "vip": Pavarotti, Biaggi, Rossi, Capirossi, Capello (solo per citare i casi noti, l'elenco sarebbe mooolto più lungo) hanno ottenuto accordi che non sono alla portata di un comune cittadino. Negli USA, chi viene condannato per simili reati federali finisce direttamente nel gabbio, per poi essere ostracizzato dall'intera società, una volta pagato il debito con la giustizia.
Mi sorge spontanea una domanda: dato che parte del successo economico di uno sportivo deriva da questioni di "pancia, cuore e nazione", è corretto per lui spostare la propria residenza pur di risparmiare imposte, quando i fan - ovvero la fonte primaria di reddito - non possono fare la stessa cosa?
Prima di rispondere, non dimenticate il fatto più importante: le tasse che non paga lui, le dovrete pagare voi!
La butto lì, caro Valentino: il 16 febbraio è il tuo compleanno. Ti potrai sdebitare con noi italiani pagandoci la colazione quella mattina, 58 milioni di caffè e cornetti dovrebbero bastare (e potresti pure recuperare parte della cifra a titolo di spese di rappresentanza, nel pieno rispetto delle norme fiscali!)
Evidentemente quello italiano non è molto beato, dato che il culto della personalità ha raggiunto anche l'Agenzia delle Entrate: notizia di oggi, Valentino Rossi chiuderà la faccenda "Campionato mondiale di evasione fiscale 2000-2004" versando all'erario la cifra di 20 milioni di euro, contro i 112 inizialmente richiesti. Meno di un quinto!
Restano ancora da sistemare il 2005 ed il 2006, sperando che lo Stato non cali nuovamente le braghe, per poi piegarsi a novanta gradi (o 74°, per la precisione).
Certo, 20 cucuzze sono meglio di un dito in un occhio, ma la mia perplessità è legata ad altro: nel caso in cui io dovessi difendere un cliente in un caso similare, difficilmente riuscirei ad ottenere un abbattimento di oltre l'80% delle pretese del fisco, a meno di avere prove schiaccianti a mio favore.
In questo caso invece, si trattava di un caso di elusione platealmente riconoscibile, anche da una persona priva di preparazione in materia. Se invece di un eroe sportivo si fosse trattato di un Giuseppe Russo qualsiasi per un importo eluso di 1000 volte inferiore, state certi che difficilmente avrebbe potuto chiudere il contenzioso alle stesse condizioni.
Come è noto, in Italia si fanno pochi controlli e si fanno male, per cui è prassi che lo "sfortunato" funga da capro espiatorio e paghi integralmente le colpe - proprie ed anche altrui - qualora venga beccato. Ciò però non vale quando a violare - od eludere - la legge sia un "vip": Pavarotti, Biaggi, Rossi, Capirossi, Capello (solo per citare i casi noti, l'elenco sarebbe mooolto più lungo) hanno ottenuto accordi che non sono alla portata di un comune cittadino. Negli USA, chi viene condannato per simili reati federali finisce direttamente nel gabbio, per poi essere ostracizzato dall'intera società, una volta pagato il debito con la giustizia.
Mi sorge spontanea una domanda: dato che parte del successo economico di uno sportivo deriva da questioni di "pancia, cuore e nazione", è corretto per lui spostare la propria residenza pur di risparmiare imposte, quando i fan - ovvero la fonte primaria di reddito - non possono fare la stessa cosa?
Prima di rispondere, non dimenticate il fatto più importante: le tasse che non paga lui, le dovrete pagare voi!
La butto lì, caro Valentino: il 16 febbraio è il tuo compleanno. Ti potrai sdebitare con noi italiani pagandoci la colazione quella mattina, 58 milioni di caffè e cornetti dovrebbero bastare (e potresti pure recuperare parte della cifra a titolo di spese di rappresentanza, nel pieno rispetto delle norme fiscali!)
cru 7 do
Labels: my_two_cents, visioni
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