The Raveonettes @Musicdrome - Milano - 10.2.2008
I Raveonettes salgono sul palco in formazione davvero minimale: c'è solo un batterista di contorno ad aiutare i due componenti , il basso è registrato.
Sharin Foo in tailleur ruba la scena al socio Sune Rose Wagner, nonostante i due risultino ben affiatati nell'avvicendarsi sulle parti vocali. A voler essere onesti c'è da dire che, a questa platea meneghina, la biondina danese avrebbe strappato applausi anche eseguendo il proprio inno nazionale a suon di rutti, figurarsi con Love in a Trashcan!
La scaletta pesca tracce dall'intera discografia passata, oltre a dare il giusto risalto all'ultimo Lust, Lust, Lust, uscito a fine 2007. Il risultato è un ottimo pastone pop immerso in abbondanti dosi di chitarre surf ed atmosfere noise. I Raveonettes non fanno di certo un mistero, su quanto siano debitori verso artisti e scene musicali passate, ma sul palco riescono comunque a produrre un suono che non puzza mai di vecchio: a meno di due settimane dalla kermesse italiota, mi sembra già un gran lusso!
Nonostante si sia trattato di un concerto "due gradini sopra al karaoke", sono uscito dal Musicdrome davvero soddisfatto, anche se l'effetto larsen* mi ha tenuto compagnia fin sulla soglia di casa.
*: scoperto da un danese, tra l'altro!
Sharin Foo in tailleur ruba la scena al socio Sune Rose Wagner, nonostante i due risultino ben affiatati nell'avvicendarsi sulle parti vocali. A voler essere onesti c'è da dire che, a questa platea meneghina, la biondina danese avrebbe strappato applausi anche eseguendo il proprio inno nazionale a suon di rutti, figurarsi con Love in a Trashcan!
La scaletta pesca tracce dall'intera discografia passata, oltre a dare il giusto risalto all'ultimo Lust, Lust, Lust, uscito a fine 2007. Il risultato è un ottimo pastone pop immerso in abbondanti dosi di chitarre surf ed atmosfere noise. I Raveonettes non fanno di certo un mistero, su quanto siano debitori verso artisti e scene musicali passate, ma sul palco riescono comunque a produrre un suono che non puzza mai di vecchio: a meno di due settimane dalla kermesse italiota, mi sembra già un gran lusso!
Nonostante si sia trattato di un concerto "due gradini sopra al karaoke", sono uscito dal Musicdrome davvero soddisfatto, anche se l'effetto larsen* mi ha tenuto compagnia fin sulla soglia di casa.
*: scoperto da un danese, tra l'altro!
cru 7 do
Labels: concerti, music_video
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