Downlovers.it
Su segnalazione di Zeno, vengo a conoscenza della versione beta di downlovers.it, portale italiano che baratta musica legale in cambio della visione di minispot da 30 secondi.
Al momento attuale, il limite di download per singolo utente è di 30 tracce audio; dopo una decina di tracce il sito chiede una sorta di feedback al fine di migliorare il servizio.
Prova su strada:
La registrazione è semplice ed una volta completato il form di iscrizione, l'utente ottiene velocemente la password necessaria.
Ora come ora il catalogo è decisamente ridotto, si parla di circa 15.000 tracce (in costante aumento) suddivise - un po' alla buona - per generi:
- rock
- pop
- black - hip hop
- blues - jazz
- latin
- colonne sonore
- alternative - metal
L'esistenza di una categoria calderone definita "alternative - metal" - così come la mancanza di una generica voce "elettronica" mi lascia un po' interdetto, ma probabilmente l'organizzazione verrà migliorata con il tempo.
Qualche incertezza sull'"etichettatura" dei singoli artisti: se Neil Young e Lou Reed sono "pop", come fanno i Garbage ad essere "rock"? Il problema è di facile soluzione, dato che è comunque possibile visualizzare l'intero catalogo in ordine alfabetico per artista, selezionare uno degli album disponibili e poi la traccia desiderata: nell'onnipresente finestra video partirà lo spot contestualmente al download, che risulta veloce nonostante il classico "vampirismo da file .flv".
Sulla carta, la qualità delle tracce ottenute è buona - 192kbps sono sufficienti per la maggior parte degli utenti - altra questione è il formato: WMA + DRM. Personalmente, ritengo Windows Media Player una emerita porcheria e di norma utilizzo altri software più leggeri o più completi: in questo caso sarei però costretto ad usarlo, anche per masterizzare le tracce su cd* o per trasferirle su di un lettore mp3*. Posso comprendere la necessità formale di proteggere i contenuti e sono al corrente del muro di gomma creato da Apple intorno al suo AAC protetto, ma è necessario rendersi conto che oltre il 50% del mercato dei lettori mp3 è controllato dai vari tipi di iPod, del tutto incompatibili con il formato WMA.
Ad un primo ascolto, mi sembra che la compressione dei pezzi sia stata fatta senza pensare ad una normalizzazione dei volumi, perciò potrebbe essere necessario aggiustare la regolazione tra una traccia e l'altra, ma non è poi un grosso difetto.
Sussiste poi un ulteriore problema, che interessa però solo chiunque abbia la necessità di tenere in ordine la propria libreria audio: i file di downlovers non hanno tag ID3 compilate correttamente, per cui l'assenza di metadati (artista, titolo, album ecc. ecc.) complica decisamente l'organizzazione dei file tramite software ed impedisce - tra le altre cose - il funzionamento dello scrobbler di Last.fm. Pare che una simile limitazione sia imposta dalle major che, conscie della facilità con cui gli utenti riescono ad aggirare il DRM, impongono l'uso di file di fatto quasi inutilizzabili su molte reti p2p.
Prospettive future:
Per la fine di novembre è prevista l'apertura di downlovers.it anche ad etichette indipendenti. Il servizio potrebbe quindi diventare una ulteriore vetrina promozionale per gli artisti emergenti italiani, consentendo agli utenti di scoprire in maniera comoda e veloce quanto di buono possa offrire la c.d. "scena" italiana.
Nel breve termine è anche prevista la possibilità di un'ulteriore evoluzione in stile 2.0: community e contenuti forniti dagli utenti, con le funzionalità a cui ottimi servizi internazionali ci hanno abituato**. Personalmente, preferirei un'integrazione con servizi già esistenti ed avviati, dato che i doppioni non portano ad altro che una moltiplicazione di account, più che ad un aumento di contenuti utili.
In sintesi:
L'idea non è male ed a regime potrebbe anche funzionare, ma al momento attuale solo per un pubblico generalista che si accontenti di un utilizzo limitato dei contenuti.
Da tenere sotto osservazione in vista delle future evoluzioni.
cru 7 do
*: massimo 5 trasferimenti per tipo, dopodichè il file scade.
**: folksonomia, folksonomia, tutte le teste ti porti via (cit. o.g.m.)
Al momento attuale, il limite di download per singolo utente è di 30 tracce audio; dopo una decina di tracce il sito chiede una sorta di feedback al fine di migliorare il servizio.
Prova su strada:
La registrazione è semplice ed una volta completato il form di iscrizione, l'utente ottiene velocemente la password necessaria.
Ora come ora il catalogo è decisamente ridotto, si parla di circa 15.000 tracce (in costante aumento) suddivise - un po' alla buona - per generi:
- rock
- pop
- black - hip hop
- blues - jazz
- latin
- colonne sonore
- alternative - metal
L'esistenza di una categoria calderone definita "alternative - metal" - così come la mancanza di una generica voce "elettronica" mi lascia un po' interdetto, ma probabilmente l'organizzazione verrà migliorata con il tempo.
Qualche incertezza sull'"etichettatura" dei singoli artisti: se Neil Young e Lou Reed sono "pop", come fanno i Garbage ad essere "rock"? Il problema è di facile soluzione, dato che è comunque possibile visualizzare l'intero catalogo in ordine alfabetico per artista, selezionare uno degli album disponibili e poi la traccia desiderata: nell'onnipresente finestra video partirà lo spot contestualmente al download, che risulta veloce nonostante il classico "vampirismo da file .flv".
Sulla carta, la qualità delle tracce ottenute è buona - 192kbps sono sufficienti per la maggior parte degli utenti - altra questione è il formato: WMA + DRM. Personalmente, ritengo Windows Media Player una emerita porcheria e di norma utilizzo altri software più leggeri o più completi: in questo caso sarei però costretto ad usarlo, anche per masterizzare le tracce su cd* o per trasferirle su di un lettore mp3*. Posso comprendere la necessità formale di proteggere i contenuti e sono al corrente del muro di gomma creato da Apple intorno al suo AAC protetto, ma è necessario rendersi conto che oltre il 50% del mercato dei lettori mp3 è controllato dai vari tipi di iPod, del tutto incompatibili con il formato WMA.
Ad un primo ascolto, mi sembra che la compressione dei pezzi sia stata fatta senza pensare ad una normalizzazione dei volumi, perciò potrebbe essere necessario aggiustare la regolazione tra una traccia e l'altra, ma non è poi un grosso difetto.
Sussiste poi un ulteriore problema, che interessa però solo chiunque abbia la necessità di tenere in ordine la propria libreria audio: i file di downlovers non hanno tag ID3 compilate correttamente, per cui l'assenza di metadati (artista, titolo, album ecc. ecc.) complica decisamente l'organizzazione dei file tramite software ed impedisce - tra le altre cose - il funzionamento dello scrobbler di Last.fm. Pare che una simile limitazione sia imposta dalle major che, conscie della facilità con cui gli utenti riescono ad aggirare il DRM, impongono l'uso di file di fatto quasi inutilizzabili su molte reti p2p.
Prospettive future:
Per la fine di novembre è prevista l'apertura di downlovers.it anche ad etichette indipendenti. Il servizio potrebbe quindi diventare una ulteriore vetrina promozionale per gli artisti emergenti italiani, consentendo agli utenti di scoprire in maniera comoda e veloce quanto di buono possa offrire la c.d. "scena" italiana.
Nel breve termine è anche prevista la possibilità di un'ulteriore evoluzione in stile 2.0: community e contenuti forniti dagli utenti, con le funzionalità a cui ottimi servizi internazionali ci hanno abituato**. Personalmente, preferirei un'integrazione con servizi già esistenti ed avviati, dato che i doppioni non portano ad altro che una moltiplicazione di account, più che ad un aumento di contenuti utili.
In sintesi:
L'idea non è male ed a regime potrebbe anche funzionare, ma al momento attuale solo per un pubblico generalista che si accontenti di un utilizzo limitato dei contenuti.
Da tenere sotto osservazione in vista delle future evoluzioni.
cru 7 do
*: massimo 5 trasferimenti per tipo, dopodichè il file scade.
**: folksonomia, folksonomia, tutte le teste ti porti via (cit. o.g.m.)
Labels: music_news, utilities
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