Bloc Party @alcatraz - milano - 13.05.2007
La risacca stradale provocata dai milanesi di ritorno dal weekend e la carenza di parcheggi intorno all'Alcatraz ci fanno arrivare al concerto sulle note di Waiting For The 7.18.
La prima impressione è quella buona, i ragazzi finalmente si sono affiati in maniera decente, dopo le mezze delusioni avute sin dalle loro prime apparizioni meneghine, nella quali era evidente come Kele ed Matt fossero di un altro livello rispetto agli altri due. Il risultato era un qualcosa di poco organico, a tratti claudicante e poco comunicativo rispetto all'album.
Questa volta invece, complici un ottimo impianto luce ed una buona presenza di pubblico interessato, il risultato è stato ben oltre le mie aspettative.
Una buona concretezza sul palco, tanta interazione con il pubblico e la voglia di portare al meglio dal vivo quelli che per molti sono ormai una sorta di anthem personale.
Mi domandavo quale potesse essere l'evoluzione dell'ultimo album dal vivo: A Weekend In The City sembra più vivido ed intenso, una volta sul palco. Certo, l'esplosione del pubblico alle prime note di ogni pezzo di Silent Alarm è stata decisamente impressionante, ma mi ha stupito trovare intorno a me così tanta gente capace di declamare ogni singola parola dei pezzi, anche di quelli nuovi. Tra il pubblico ho pure notato alcuni genitori afiancare figli poco più che adolescenti, fatto encomiabile già di suo, ma i "tardoni"* mostravano anche di gradire il concerto.
Kele si conferma essere un ottimo frontman, Matt per la terza volta consecutiva mi sorprende con le sue capacità tecniche e per l'energia con cui quasi brutalizza la sua batteria. Gordon e Russell hanno finalmente imparato la lezioncina e - finalmente - non sembrano stare su di patibolo in attesa della pubblica esecuzione.
Helicopter, Sunday, Banquet... non saprei dire quale pezzo mi abbia colpito maggiormente, il mio unico rammarico è aver perso Blue Light.
In sintesi: da vedere e rivedere alla prossima occasione, i ragazzi si stanno evolvendo davvero bene!
cru do
*: appellativo affettuoso e di stima: fosse per me i genitori dovrebbero per legge portare i pargoli ai concerti, è parte integrante di una buona educazione, eccheccazzo!
La prima impressione è quella buona, i ragazzi finalmente si sono affiati in maniera decente, dopo le mezze delusioni avute sin dalle loro prime apparizioni meneghine, nella quali era evidente come Kele ed Matt fossero di un altro livello rispetto agli altri due. Il risultato era un qualcosa di poco organico, a tratti claudicante e poco comunicativo rispetto all'album.
Questa volta invece, complici un ottimo impianto luce ed una buona presenza di pubblico interessato, il risultato è stato ben oltre le mie aspettative.
Una buona concretezza sul palco, tanta interazione con il pubblico e la voglia di portare al meglio dal vivo quelli che per molti sono ormai una sorta di anthem personale.
Mi domandavo quale potesse essere l'evoluzione dell'ultimo album dal vivo: A Weekend In The City sembra più vivido ed intenso, una volta sul palco. Certo, l'esplosione del pubblico alle prime note di ogni pezzo di Silent Alarm è stata decisamente impressionante, ma mi ha stupito trovare intorno a me così tanta gente capace di declamare ogni singola parola dei pezzi, anche di quelli nuovi. Tra il pubblico ho pure notato alcuni genitori afiancare figli poco più che adolescenti, fatto encomiabile già di suo, ma i "tardoni"* mostravano anche di gradire il concerto.
Kele si conferma essere un ottimo frontman, Matt per la terza volta consecutiva mi sorprende con le sue capacità tecniche e per l'energia con cui quasi brutalizza la sua batteria. Gordon e Russell hanno finalmente imparato la lezioncina e - finalmente - non sembrano stare su di patibolo in attesa della pubblica esecuzione.
Helicopter, Sunday, Banquet... non saprei dire quale pezzo mi abbia colpito maggiormente, il mio unico rammarico è aver perso Blue Light.
In sintesi: da vedere e rivedere alla prossima occasione, i ragazzi si stanno evolvendo davvero bene!
cru do
*: appellativo affettuoso e di stima: fosse per me i genitori dovrebbero per legge portare i pargoli ai concerti, è parte integrante di una buona educazione, eccheccazzo!
Labels: concerti
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