The Dead 60s @pukkelpop 17.08.2006
Il Club è già gremito di gente, ben prima che i Dead 60's inizino il concerto. La percentuale di inglesi è elevatissima e pure le onnipresenti birre sembrano essere più londinesi del solito, la gradazione delle stesse - ahinoi - purtroppo no.
Mi sorprende la scelta del gruppo di limitare al massimo le pause tra i vari pezzi: la coda del precedente diventa l'inizio del successivo, anche con gli accostamenti più improbabili di tempo e umore.
Dal vivo l'atmosfera è ancora più danzereccia che sull'album e pervade anche i pezzi più tranquilli, durante i quali le teste disegnano un orizzonte di onde, come in We Get Low.
Non posso che concordare con il Boss sulla "london basement-ezza" dei Dead 60s. L'elemento clashoso risulta sempre più che percepibile ma non risulta mai stucchevole o fuori luogo. Il gruppo ha sì numerosi debiti verso il passato, ma i Dead 60s riescono a non puzzare mai di vecchio.
Riot Radio viene accolta come un inno ed il pavimento diventa più che mai un gigantesco subwoofer.
Primo pensiero a fine concerto: "Perchè non li hanno messi al Main Stage?"
cru7do aka iDop(e)
Mi sorprende la scelta del gruppo di limitare al massimo le pause tra i vari pezzi: la coda del precedente diventa l'inizio del successivo, anche con gli accostamenti più improbabili di tempo e umore.
Dal vivo l'atmosfera è ancora più danzereccia che sull'album e pervade anche i pezzi più tranquilli, durante i quali le teste disegnano un orizzonte di onde, come in We Get Low.
Non posso che concordare con il Boss sulla "london basement-ezza" dei Dead 60s. L'elemento clashoso risulta sempre più che percepibile ma non risulta mai stucchevole o fuori luogo. Il gruppo ha sì numerosi debiti verso il passato, ma i Dead 60s riescono a non puzzare mai di vecchio.
Riot Radio viene accolta come un inno ed il pavimento diventa più che mai un gigantesco subwoofer.
Primo pensiero a fine concerto: "Perchè non li hanno messi al Main Stage?"
cru7do aka iDop(e)
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