Primate alto e distinto conoscerebbe attrice bionda, scopo amore plUtonico
"Facciamoci del male! Andiamo al cinema nel periodo natalizio!": la programmazione dell'odiato multisala è quella che è, King Kong pare essere l'unica scelta possibile.
Tre ore, senza pause: la prossima volta mi porto un pappagallo, nel portabibite kingsize dovrebbe starci comodamente.
Il clima della depressione anni '30 è reso davvero bene, anche se in alcuni momenti sembra fin troppo lucido e patinato.
Jackson da piccino doveva avere una smodata passione per i gadget da pacchetto di patatine, dato che infila un "Jurassic Park a modo mio" proprio in mezzo al film. La parte centrale del film è - a mio parere - quella più debole, nonostante la quintalata di effetti speciali che la farciscono quasi fosse un panino chimico, ordinato a notte fonda dal porchettaro. Se, prima di entrare in sala, riponi il tuo senso critico negli appositi contenitori, puoi anche concepire:
- tre T-Rex coalizzati contro il gigantesco primate: praticamente smackdown+godzilla.
- una mandria di brontosauri in fuga che carambolano uno sull'altro, formando quasi un gomitolo di rettili.
- pipistrelli con 2 metri e passa di apertura alare che all'inizio ignorano bellamente lo scimmione, per poi tentare di succhiarselo come un calippo.
Ma, nell'economia del film, che cosa rappresentano svariate sanguisughe mangiauomini grosse come delle lavastoviglie? Forse il signor Jackson voleva solo introdurre una delicata metafora: cazzi con i denti che divorano i nostri eroi a suon di convintissime fellatio. Il tutto in una situazione di assedio da parte di troppe specie di giganteschi insetti, manco fossimo cascati in Starship Troopers.
Mah!
Però in sala il tutto sembra plausibile: King Kong non è cattivo, è solo molto stressato: più che un'isola fuori dal tempo, Skull Island pare essere una gigantesca assemblea di condominio.
La bestia pare non avere alcuna tentazione di sifonarsi* la bella, la trova solo molto simpatica perchè lei lo fa ridere. Questa storiella devo averla già sentita, ma al contrario: Jackson ha forse paura della censura da gnocca? Addirittura quella mezza schifezza del Kong anni '70 mostrava qualche metro quadro di pelle in più.
Ad ogni modo, già solo l'espressione di Jack Black, mentre guarda il gomitolo di pellicola esposta, vale la visione del film.
*: decisamente improbabile, date le proporzioni del suo schwartz...
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