Marta Sui Tubi @ Bloom - Mezzago - 10.12.2005
Mancano pochi giorni alla reale fine della stagione concertizia 2005, i giochi ormai sono chiusi e mi rendo conto di avere in mano un bel poker, quattro volte in cui ho visto dal vivo i Marta Sui Tubi.
Il Bloom è decisamente pieno e qualcuno scalpita mentre i Kama li introducono con ironici messaggi in codice.
Sarà una data funestata da continui problemi tecnici:
- un microfono in vena di scioperi a scacchiera*
- aste del microfono che si staccano dalla base, giusto quel paio di volte
- ritorni audio, fischi e scoppi in ordine sparso
- una banalissima corda suicidatasi dopo le violenze cui l'ha sottoposta il mai domo Cammmèèlo.
La scaletta pesca in egual misura da entrambi gli album, si parte con tre pezzi da C'è gente che deve dormire, Via Dante, Una donna e la sua semplicità e Cenere, per poi tornare a Muscoli e Dèi.
Giovanni sfida il pubblico cantereccio a sostituirlo per l'improba Il giorno del mio compleanno, "...Vecchi difetti è facile!", ottenendo l'unico momento di vero silenzio, occhi bassi verso la punta delle scarpe, colpetti di tosse imbarazzati. Mica scemo, il pubblico...
I continui problemi tecnici vengono gestiti in maniera ben più che egregia, con piccoli sketch e improvvisi botta e risposta tra i tre. Il pubblico risponde davvero bene e più volte scattano applausi entusiastici, anche durante i pezzi e non solo nei brevi intermezzi.
Quando il microfono di Giovanni pare ormai aver fatto harakiri, lui e Cammmèèlo si dividono il microfono superstite, ma la resa non ne risente: il concerto assume un gusto ancora più spontaneo delle altre volte in cui li ho sentiti.
La stralunatezza del suono ottenuto merita senz'altro quella mezza dozzina di brividi lungo la schiena che spesso assalgono l'incauto spettatore.
Il culmine viene raggiunto, come era prevedibile, con Vecchi Difetti e Sei Dicembre**, ma l'accoppiata Perchè non pesi niente e L'abbandono, è un altro momento a dir poco spettacolare.
A fine concerto corro verso il bar per cercare un calice delL'amaro amore, ma pare che sia finito.
*: che si scoprirà poi causati dal distorsore della voce (qui abbiamo fonti molto bene informate, la cui identità non verrà rivelata solo per proteggerne l'incolumità)
**: mai abbastanza lontana da quella 31 Lune che, in vena di stronzaggine, mi piace chiamare 7 Dicembre.
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