ottantapercento
teso come un tirante arrivo al ricevimento masticando paglie in loop. si decidono i giochi. accanto a me personaggi e personagge sfoggiano tesi spaziali, correlazioni astrali e spocchia siderale. dissimulano tranquillità, freschezza e bellezza patinata. io il re delle occhiaie, brutto, nervoso e sudato. ma mentre loro dentro sono preoccupati, devastati perchè insicuri su punti bonus e domande concordate io dentro sono calmo e sorridente. aspetto che arrivi gente e mi segno tra gli ultimi. lo show me lo voglio godere, anche se ne potrei uscire come la vittima delle risate altrui. non importa, per una volta che la coscienza sta bene. e uno dopo l'altro passano, chiedono punti, giocano al rilancio, ma il prof vince sempre. e io me la rido ancora un po'. tocca a me. e inizia a sorridere anche il prof, poi osserva il lavoro e si ricrede, gli scappa un bravo che cerca di rimangiarsi subito dopo. solite domande di rito. discussioni tecniche, si apre uno squarcio, la mia convinzione si dilata, ci si rilassa dissertando velocemente di qualcosaltro. "e allora?" impavido, faccio io, "novembre?". "Mah... Che ne direbbe di inserire ancora x, y, z?" dice lui. E io, con una faccia da culo da premio oscar "Ma perchè? è per caso un problema di pagine?" "No, no per carità" mi risponde. Il manico del coltello me lo sono preso io per qualche istante e ci sguazzo, e allora insisto "Beh vediamo, vedo se riesco a creare una qualche attinenza" Insomma il gioco mi permetto di comandarlo, tra lo stupore degli astanti. Ma il prof piazza la zampata decisiva e si aggiudica il primo match "Va bene, lei per me all'ottantapercento si laurea a novembre". Rimango un po' inebetito ma soddisfatto, chè parlando di percentuali ieri non mi davo il cinquanta, ad essere sincero. Ora per vincere io la prossima volta dovrei presentarmi con un cesso in mano e dire "Questo è il mio ventipercento".
Ma anche no
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