Il venerdìsera delle otto di mattina
Il venerdìsera inteso non temporalmente, ma nella sua accezione di svago, per me dura ventiminuti scarsi, attorno alle otto di mattina chè ho un gancio con poz all'agip di un comune dell'astigiano. L'agip è anche bar e quindi ci spariamo due cappucci e due paglie vista statale.
Che la giornata inizi male me lo fa capire la barista dicendomi che le brioches sono in forno, se vuoi però ho quelle confezionate... se vuoi però ho una gomitata pronta le dico con lo sguardo.
Il pomeriggio in università uno schifo.
Tornando a casa chiaramente l'autoradio non ne vuole sapere, ma stavolta non ne voglio sapere nemmeno io di ascoltarmi la radio, assolutamente no. Accosto dove posso. Prendo il portatile, lo metto sul sedile fianco al mio e vado di winamp. Non ho tempo di farmi una playlist, non mi sembra il caso. Chiudo i finestrini, alzo il volume finchè ce la fa, e per la cronaca White Stripes fino ad asti...
E comunque fiacco, svogliato e deluso spengo il cellulare e decreto una serata domestica. Mi concedo due birre, due respiri, qualche sigaretta, due puntate di C.S.I. e due ascolti del nuovo degli Arab Strap.
Un po' di malcontento è spurgato, e dopo un venerdì così ci si alza già meglio...
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