Cause in my head there's a greyhound station
Metti che la giornata fa schifo, metti che nel portafoglio ciai le ragnatele e quindi niente cazzo di shopping, metti che anche nel cellulare hai solo monetaglia e quindi nessuna telefonata a qualcuno che non senti da un po'. E allora passi sette otto ore a sentire della musica. La risolvi così. Parti con un piacevole prodotto nuiorchese che della grande mela ha proprio poco. Così inizi ad ascoltare l'album dei Robbers On High Street che ti piace, e dopo che l'hai ascoltato hai voglia di proseguire con qualcosa di simile e allora è la volta dell'ultimo degli Spoon e realizzi che hai voglia di vederli dal vivo sempre di più e la testa pensa già alla data bolognese che c'è fra due mesi. Intanto il tempo passa. Spiragli di sole manco l'ombra. Insisti con qualcosa di simile e quindi stai già ascoltando Twin Cinema dei New Pornographers e capisci come l'indie pop pur essendo tranquillo può crescere traccia dopo traccia, ascolto dopo ascolto. E' ora di pranzo. Solo a casa mangio più inpiedi davanti al frigo e mi siedo solo per due notizie dal televisore.
Mangiato hai mangiato, una birretta è andata giù, fai una decina di respiri di quelli buoni e vai a dormire. L'incontro classico del sabato pomeriggio è rinviato. Sveglio sei sveglio e vuoi capire veramente che sensazioni ti danno le nuove tracce di Bloc Party e Franz Ferdinand. La prima è il loro classico lavoro, che avanza sui binari che sanno percorrere bene. La seconda non è negativa come pensavi qualche giorno fa. Che sti quattro scozzesi abbiamo sempre la ricetta giusta per fare centro? non mi stupirei. Guardi fuori e ti sembra che siano le dieci di sera, non sono nemmeno le quattro. Viene giù una madonna d'acqua e di fulmini e winamp sta sputando il terzo album degli Elbow che se non piovesse già avrebbe iniziato a piovere tanto i suoni si addicono bene al grigiore che c'è oltre la finestra. Sono bravi, non c'è che dire. Forse il minutaggio è un po' esagerato per quasi ogni canzone, ma hai l'impressione che non suoni un gruppo ma un'orchestra. Apri il nuovo dei Baustelle per la prima volta. Tanto a genio non mi sono mai andati, però i testi sono addirittura divertenti per quanto strani sono, ma sai già che non li ascolterai tante altre volte. La seconda birretta sta già finendo, hai pianificato la serata e per come si sono messi gli ascolti è meglio darsi una scossa...
Inizi con un gruppo di Detroit che suonano come fossero un misto di Bloc Party e Rapture. Sono i Thunderbirds Are Now!, già, con un punto esclamativo, che ci calza a pennello, e infatti ti svegli dal torpore di questo insolito sabato. I giri motore aumentano sensibilmente. Tutto è oliato e carbura bene. Alzi i volumi in maniera quasi esagerata così li senti anche dalla doccia. Preparazione, c'è da finire i respiri avanzati qualche ora prima mentre scendono cinque sei tracce dei Death From Above 1979. Entrando in macchina e iniziando il breve chilometraggio che ti separa dall'inizio serata pensi che la giornata non è poi stata affatto male, e per di più nel momento in cui accendi la superipsilon son già partiti gli At The Drive-In
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