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11.6.05

Torino non diventare triste come Asti. La notte bianca. Triste Edition

Quattro giovani intrepidi se ne partono da asticazzi per la novità torinese bis notti bianche. Si è carichi, un po' di tutto e si parte presto fiduciosi, altro che le volte che si sganciava il culo dalle birre locali verso la movida sabauda alle due di notte, c'è entusiasmo, aspettativa e vai così.
Parcheggio strategico e si recupera il quinto giovane. Secondo round di benzina, rossotoro che va giù sofisticato e adulterato di nettare sovietico. Si squarcia un po' lo stomaco, ai polmoni e al cervello si pensa sempre e uno dei cinque (chissàchi) deve sempre finire dove l'opera rimane incompiuta.
Il chilometraggio a piedi prosegue e si arriva in quello che dovrebbe essere il fulcro. Si è circa allo spaccare del nuovo giorno in prossimità della zona del mercatino che piace tanto ai giovani che al sabato mattina non amano dormire. Lo spettacolo non è poi sto granchè. C'è gente, due artisti malcagati di dubbia qualità, magrebini che alla prima becks sbarellano, fanno i minchia vicino alle macchine parcheggiate e si sentono un po' gli stupidi capi del mondo...
Uno dei cinque mastica camel una dopo l'altra, beve le sue consume e capisce che tutto sto entusiasmo è un po' sovradimensionato. Ci si sposta verso il quadrilatero, si prende posto in uno di sti locali che piacciono tanto ai fighetti che vogliono fare i superfighetti portando la squinzia di turno a bere una bottiglia di quello buono imitando le movenze e le parole di quelli che in tivù decantano i vini...
L'ignorante cameriere si rifiuta di portare indietro una bottiglia che oltre a sapere di tappo ha metà contenuto di sughero nei bicchieri di quattro dei cinque...
Chi ha passato sul vino si è concentrato su alcuni vacconi bardati a festa e forse ha riso un po' troppo forte. Trascorsa un'oretta la notte bianca ha definitivamente decretato l'insuccesso. Un cazzo di nessuno. Altro locale, birretta e dopo un po' "ragazzi mi spiace devo chiudere".
L'ultima spiaggia, in tutti sensi è sempre stata quella dei muri, dove i cinque intrepidi cercano sfogo alle brutture della settimana, un po' di bolgia e contatto umano. Stocazzo, solo giochetti marocchini, lo sgambetto di zidane che già stancava quando giocava nel bordeaux.
Al the beach Annie evidentemente aveva già miscelato la sua musica. Rimangono un manipolo di impasticcati dalle sembianze simpatiche. Alti non più di un metro e mezzo di cui metà di mascella indurita cercano lo scontro. I giovani intrepidi snobbano, bevono le consume e fumano un po' di cosette...
Da un capolinea all'altro. Da giancarlo. Che cazzo alle cinque meno un quarto si svacca anche di lì, dopo che il deserto aveva preso il sopravvento...
Si cerca un cazzo di bar, si fa la lotta ai semafori, si evita in qualche modo il mercato che sta venendo su e si salutano i genitori che stanno facendo colazione mentre ci si butta nel letto, divertiti per l'ensemble ma delusi per il contesto...




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