Crazy Weekend - Sunday

Domenica mi sveglio ustionato, cotto a puntino. Il solo pensiero del sole mi fa male, il mio breve passaggio sotto ai suoi raggi mi fa urlare. Non mi spavento, è una situazione che ho già vissuto almeno altre tre volte in vita mia; mi fa solo incazzare che non son riuscito a gestirmi. E così si cambia località per la terza volta. Un po' di alcol e una colazione più e siamo a Varigotti dove c'è totale disorganizzazione nell'affrontare un afflusso di turisti/bagnanti della domenica esagerato. Troviamo un parcheggio, in divieto obviously, dopo di chè spiaggia ghiaia libera. Io ci provo a trascorrere un inizio di giornata normale, e così entro in acqua per pochi istanti, ma sento il fuoco sulle spalle, sulle ginocchia, sulla schiena. Così proprio non va. Vedo un bar dall'aria simpatica e dagli avventori giovani e chiassosi. Ne approfitto con lettura del giornale, un panozzo, tre medie e una decina di paglie. Ma il tempo scorre lento e il sole spacca sempre. Vedo che alcune case vista mare hanno le fondamenta sulla spiaggia e sono strutturate in modo da creare una piccola zona d'ombra, libera e gratuita, che infatti è sfruttata da alcuni ragazzi che mangiano e da alcuni maruja che si riposano. E così nelle tre ore successive sarò un sacco di patate che dorme. Non una bella scena, ma tant'è.
Dopo la sveglia un'altra birra in compagnia e quindi il ritorno verso casa, caratterizzato dalla rottura del turbo (o quel che era) nei pressi di Ovada. Da lì ad Asti la media è stata dei sessanta, e tolto lo spavento iniziale, ha permesso di ridercela di gusto per qualche minuto in più...