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23.2.05

Faccio la mia cosa

Una giornata di stanca capita ogni tanto da ste parti, forse perchè abituati da sempre a fare nulla, o tutto con il minimo sforzo... L'immagine da film è quella di una persona affermata al lavoro che spossata dentro ma impeccabile fuori arriva a casa, posa la valigetta sul divano, un leggero bacio sulla fronte alla moglie chè dopo tutta sta fatica l'alito di solito è kenyota, un buffetto al figlio, e di già gli chiedi due cazzate su com è andata oggi a scuola, se si è fatto sempre rubare la merenda o se di nuovo gli han bucato il pallone in cortile per la quarta volta di seguito. Niente di tutto questo. Qui si arriva a casa che il parentado è fuori. Ne consegue apertura porta con un calcio, disinnesco allarme a bestemmie, sudato e puzzolente di nicotina. La fame mi sta sbranando, e ancora col giubbotto addosso mangio quello che riesco direttamente dal frigo aperto, in piedi. Una lattina di coca ingollata in pochi secondi. Sbircio il giornale e mi pulisco la bocca su una manica. Salgo la rampa verso il mio regno soffiandomi il naso e lanciando il fazzoletto dietro di me nella tromba delle scale. Mi guardo allo specchio mentre mi svesto completamente. Mi vedo più vecchio di un decennio rispetto a stamattina, che già comunque ero conciato male sia chiaro... La tuta di casa è presto che indossata. Poi in genere l'immagine di film si rilassa con qualche opera di musica classica su vinile. Ma altro stile e altri tempi da ste parti. Qui quando son conciato come un mulo non ho bisogno di calma musicale chè sennò m'addormo, qui ci va del garage o rock bello tosto o qualcosa di simile. E altro che vinile, qui siamo smanettoni del download, incerto tra at the drive in e mooney suzuki. La scelta cade su questi ultimi, primo album. Mi rilasso, sono io...




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