Che sguardo!
Nell'intricata e fitta rete di rotonde dalle bibliche dimensioni e bizzarre strutture che è Asti, director ed io ci avviamo al rito dell'aperitivo.
Non siamo ancora giunti al primo step di queste prodigiose e geniali opere di ingegneria civile che ci imbattiamo in un principio di coda sorprendente.
Li per lì non ce ne accorgiamo. Siamo in macchina da un minuto e si parla ancora dei massimi sistemi al nostro solito. Il primo segnale non ordinario è dato dalla normalissima punto grigia davanti a noi che sorpassa una ka verde allo stop.
Una banale punto grigia, non gt, non sporting, non aggressiva, non tamarra, che fa un numero del genere, lo fa quindi non per mettersi in mostra, ma per necessità. E così siamo noi in pole position dietro a una ka verde che diventa La Ka Verde.
Iniziamo a renderci conto del dramma. Appena ci accodiamo al La Ka Verde all'istante le due ragazzine sedute ai posti dietro si girano in sincrono. Cercano aiuto con lo sguardo. Io probabilmente sto parlando di concerti, figa o droga. Al che parte il primo sussulto. Vediamo La Ka Verde scuotersi e scattare, partire e spegnersi all'istante, il classico effetto defibrillazione dovuto alla terza inserita al posto della prima, una neopatentata da circa 3 ore, con tre ragazzine a bordo che per la prima volta sono assieme in auto e possono ascoltare i Blue a stecca e parlare dei loro massimi sistemi e ridere forte mentre cantano, strillano e mangiano gommose.
Di sussulti così ne vediamo cinque o sei, e chi era prima davanti a noi ne ha visti di sicuro ben di più. Dietro il delirio. Clacson. Gente che fa inversione, chi cambia strada, chi scende e va a prendere il pullman. Noi non abbiamo fretta ed è un loop di risate nell'abitacolo. Director dopo un minuto intraprende l'azione di sorpasso e nell'affiancarsi al La Ka Verde mi fa :"Dai chiediamole se ha bisogno di una mano". E io:"Accosta dai, le dico che si parte con la prima!" . Ora siamo a pochi centimetri. La guidatrice si gira, gli sguardi si incrociano. Vedo così un mix di incredulità, impotenza, stupore, paura e impossibilità. So solo che director era già nel pieno di una risata a squarcio. Io ho conservato un po' di dignità ma col braccio sinistro facevo segno a director di procedere oltre. Sono stato gentile. Con gli altri dietro. Anche loro si devono divertire...
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