La premessa fondamentale è che questa classifica è frutto solo delle mie orecchie, del tempo e del materiale che ho avuto a disposizione... quindi se qualche disco non è presente può anche essere dovuto al fatto che io non l'abbia ascoltato... Ho ascoltato tonnellate di musica in questo 2004, o comunque ben di più degli anni passati, ma questo non vuol dire che non l'abbia ascoltata tutta. E ora: enjoy...
Andiamo a ritroso che magari è pure più cool, ma chissà...
10 - The Black Keys - Rubber factory
Rock-blues-garage dall'Ohio, suonato da un duo vocechitarra + batteria. Una sorpresa questo lavoro (il loro secondo) in cui in pochi minuti i riferimenti passano da Jon Spencer, a Jack White, a Jimi Hendrix.
9 - Delays - Faded Seaside Glamour
Sano pop, fatto bene, dall'Inghilterra; senza peraltro rifugiarsi nelle consuetudini del brit pop. Molto più solare, si appoggia molto sulla bellissima voce spesso in falsetto del cantante, che traina il resto del gruppo. Tre singoli che svettano: "Nearer than heaven", "Hey girl" e "Long time coming" che fanno di questo debutto una gemma del pop, senza troppe pretese, e proprio per questo motivo assai ben riuscito...
8 Kings of Leon - Aha shake heartbreak
La pressione e l'hype addosso era veramente tanta, dopo il successo dell'esordio... Ma i giovani nipoti di nonno Leon svolgono perfettamente il loro compito. Di sicuro non è un album che lascia stupefatti, si poggia sulle cose che sanno fare bene; il risultato è comunque gradevole: grinta, freschezza, atmosfere southern rock. L'album scorre bene sui binari già percorsi lasciando alla memoria ottime tracce: "Milk" su tutte.
7 Razorlight - Up all night
Ai primi ascolti la voce di J.Borrell può anche risultare insistente e fastidiosa. Dopo un paio di ascolti si supera questo problema e si rimane favorevolmente impressi da questo album frizzante, energico, veloce, da sentire ad alto volume.
"Golden Touch" è forse una delle canzoni che più mi si è inchiodata in testa in questo 2004. Sono diverse le altre tracce meritevoli, come "To the sea" o "Stumble and Fall".
6 Kasabian - Kasabian
I Kasabian sono di Leicester, ma non ci credo.
Devono essere di Manchester a tutti i costi. Incorporano Primal Scream e Stone Roses, miscelano ottime sperimentazioni alla Chemical Brothers, Air e sputano fuori energia, ritmo... L'unico album da qualche anno a questa parte dove troviamo di tutto dal rock, all'elettronica passando per tutto a quello che c'è in mezzo. Era da Psyence Fiction degli Unkle che non ascoltavo niente di simile. I Kasabian però hanno fatto tutto molto meglio, ed è un esordio.
5 22-20's - 22-20's
Molto meno pubblicizzato di altri esordi, ecco un altro "primo" lavoro coi fiocchi. C'è un motivo che mi fa mettere questo album al quinto posto. Io sono un fan maniacale dei Supergrass e questo gruppo/album è la "cosa" che più me li ricorda.
Ma non sono solo i riferimenti che me lo fanno piacere.
Questo è un mix riuscitissimo di atmosfere brit e venature blues; una miscela difficile e rischiosa. I 22-20's lo hanno fatto egregiamente.
4 The Killers - Hot Fuss
Sorprendente. E infatti il mondo se n'è accorto. Un disco così non poteva passare inosservato. Da Las Vegas, dal nulla ti esce questo gruppo, che in pochi mesi guadagna consensi in maniera esponenziale.
Il disco è quasi perfetto; quasi perchè secondo me si poggia sulla abilità del cantante, che con la voce e i testi sa sorprendere. La produzione è ottima, arrangiamenti splendidi perfetti. Qui si spazia dagli anni '80 ai suoni che vanno tanto di moda di questi tempi, cioè saper sposare rock suonato con inserti elettronici e campionati. Per essere disco dell'anno avrei voluto un po' più di carattere dal resto della band. In realtà questo è un lavoro quasi solista e quasi perfetto.
3 Interpol - Antics
Mai da quando ascolto musica ho sentito così parlare di confronti e di paragoni con il primo album, come in occasione del secondo disco degli Interpol. Inevitabile.
Gli Interpol venivano da un primo disco che è un capolavoro, e questo si avvicina molto, rasenta la perfezione. Meno "oscuro" del precedente è comunque suonato in maniera incredibile. Siamo al cospetto di quattro musicisti bravissimi.
Per me rimane il gruppo migliore nello sposare perfettamente le emozioni dei testi con quelli della musica. Sublimi, ma fortunatamente non ancora stucchevoli.
2 Elliott Smith - From a basement on a hill
L' opera postuma di un musicista completo che non c'è più.
Forse l'alta posizione nella mia classifica sarà anche aiutata da tutto ciò che tuttora gravita attorno alla sua persona, chissà. In ogni caso per me la musica è emozione e sensazioni, e quelle che mi ha dato Elliott Smith in tutti suoi album, compreso questultimo, sono impagabili.
Dalla prima all'ultima canzone; ogni ascolto è un qualcosa in più, una lettura diversa.
1 Franz Ferdinand - Franz Ferdinand
Annunciati come la next big thing da ottobre dell'anno scorso.
Pressione, hype addoso non li hanno minimamente scalfiti. Da quando l'album è uscito a febbraio fino ad ora la mia considerazione non è cambiata.
Ogni singolo estratto una conferma. I quattro ragazzi di Glasgow sono autentici e il disco lo dimostra: poco meno di quaranta minuti in cui miscelano pop, rock, new wave.. I riferimenti si sprecano, ma la sostanza è che le canzoni sono convincenti, bellissime. Un esordio incredibile, non c'è un passo falso nel disco. Non una canzone meno intensa ed emozionante delle altre... Disco che rimarrà nella storia!