Tranquillo al cinema...
Fino a qualche tempo fa il problema di certi film era capirli a tutti i costi, trovare la verità assoluta, comprendere da una piccola inquadratura, da un gesto minimo cosa il regista voleva dire. E poi lì a discutere con gli amici, nei forum, sui newsgroup, farsi diventare la testa pesante e il sangue marcio per far sì che una certa idea o teoria fosse non dico quella assoluta, vera e incontrastabile, ma perlomeno difesa, accettata e condivisa da un paio di persone...
E film che ti danno questi spunti per parlare ore e ore ce ne sono: I soliti sospetti, Memento, Se mi lasci ti cancello, Fight Club e Donnie Darko per dirne qualcuno. E, ripeto, mi va bene parlare qualche minuto, sentire le idee degli altri, ma non degenerare e diventare matti. Quando poi si vuole cercare il pelo nell'uovo, la sfaccettatura, l'idea revisionistica in ogni cosa, da Porky's ad Ali G passando per tutto lo scibile cinematografico mi sembra effettivamente troppo. Tutta questa mia teoria di vedere i film e non diventare matti nella ricerca di ogni recondito significato mi è venuta in mente un paio di sabati fa quando ho rivisto Memento per la quarta-quinta volta e mi sono accorto di come le mie idee sul significato del film abbiano subito l'ennesimo cambio di chiave di lettura...
Poco male, mi son detto, e mi sono anche convinto che il più delle volte il regista non voglia essere enigmatico e integralista al tempo stesso, ma che voglia concedere diverse interpretazioni di ciò che mette su pellicola. E Donnie Darko è stato il primo film di questi che dovrebbero far pensare che non ho voluto sviscerare nei minimi contenuti e dettagli; l'ho visto sì attentamente, ma con un mio personale approccio...
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