Suoni # 10 Manic Street Preachers
Dieci anni fa, novembre '94, Inghilterra: i Manic Street Preachers, gallesi, pubblicano il loro tezo disco, "The Holy Bible".
La settimana è importante, segna anche l'esordio dei fratelli Gallagher con "Definitely Maybe" con il successo clamoroso di cui tutti sappiamo.
Ma "The Holy Bible" ha tanto da dire. E' un disco di denuncia, contro tutto e contro tutti come si può capire nella canzone Of Walking Abortion, che termina con la ripetizione finale "who's responsible - you fucking are.
I testi sono tesi, sofferti, rabbiosi e sono opera di quel Richey Edwards, di cui pochi mesi dopo si perderanno le tracce. Ancora oggi non si sa nulla di lui dopo la sua scomparsa il 1° febbraio 1995.
In "The Holy Bible" però c'è e si vede. Un capolavoro di impegno e protesta in cui vengono trattati temi delicatissimi e spinosi come il genocidio, il fascismo, il comunismo, la violenza (su se stessi), il suicidio, l'anoressia, l'ipocrisia del sogno americano... E proprio in questi testi c'è tutto il lavoro e l'impegno di R.Edwards laureato in storia politica, e capace nella composizione dei testi di inserire riferimenti a personaggi storici come Lenin, Hitler, Mussolini, Stalin, Che Guevara, Chamberlain, Chruchill, Pol Pot, Milosevic...
Richey Edwards comunica anche un particolare concetto di bellezza, cercata in maniera esasperata e sofferta come in She is suffering e decrive anche la ricerca della perfezione fisica e quindi il tema dell'anoressia, che non sembra nemmeno cantato, ma addirittura analizzato e descritto con una precisione maniacale in 4 st. 7 lb. dove in prima persona il protagonista descrive tutti i suoi cambiamenti che lo portano alla bellezza e perfezione che desidera.
Il lavoro della band gallese è insistente nelle accuse. Due canzoni legate ai campi di concentramento, il sogno americano demolito a pezzettini, gli errori commessi da politici e rivoluzionari, gli archivi del dolore, la tristezza, la voglia di finire... Un album difficile. Come infatti riuscire a gestire con musica tematiche così complesse. Nessuna parola dolce, nessuna speranza, nessun finale da favola. Il capolavoro di Richey Edwards che forse ha dato troppo. Ha oltrepassato qualcosa, interrotto qualche meccanismo, si è immedesimato pesantemente nel lavoro. Chissà.
10 anni dopo l'uscita questo lavoro è ancora attuale. Le problematiche descritte non si sono certo risolte, nè attenuate, basta pensare al sogno americano e alla presunta perfezione che il mondo delle stelle e strisce vuole farci credere. 10 anni dopo e precisamente il 6 dicembre questo album esce con l'abito da sera (2cd e 1dvd), ma con il messaggio ancora vestito di rivoluzione e protesta.
I Manics 10 anni fa erano al top, con l'album successivo hanno ancora offerto ottimi spunti per iniziare quello che io considero un declino compositivo e qualitativo a discapito delle vendite sempre ottime (il solito discorso...).
"The Holy Bible", un concept album sulla sofferenza.
She is suffering.mp3
4 st. 7 lb.mp3
Faster.mp3
This is yesterday.mp3
0 Comments:
<< Home