Blogfest: Atto quarto
Mi aspetta il lungo tratto a piedi verso la superipsilon. Un po' annebbiato procedo senza sicurezza, ma lungo i binari giusti. Ad accogliermi, a pochi metri dall'obbiettivo, un groviglio di lamiere. Due auto sfasciate, per fortuna senza apparenti danni alle persone. Superipsilon è lì, che mi guarda... Andiamo via in fretta, mi fa... Dai che ti è andata bene, faccio io, non sei stata coinvolta, e non ti hanno scassinato... Decidiamo di festeggiare l'evento con una vietatissima inversione. L'autoradio non ne vuole sapere di sputarmi i kings of leon; lo farà singhiozzando, alternandosi ai banchi di nebbia...
Solo, in una metropoli che non conosco, e in cui ho guidato solo una volta. Nella mia testa è la più intricata megalopoli della galassia. Lo scopo è uscirne vivo, sbagliare poche volte la strada e non morire di panico...
E quando si dice il culo... Dritto dritto, autostrade, azzardo la direzione che mi pare più consona tra Bologna e Venezia, e dopo pochi chilometri capisco che il viaggio sarà fastidioso per la nebbia e la carenza di audio stiloso, ma giusto...
Penso ai miei amici ancora in qualche mangiatoia meneghina, penso alla gangbang intrappolata nel cuba più alcolico della storia, e allora mi viene voglia di condividere qualche emozione a colpi di tecnologia. Telefono ma senza risposte, provo a mandare un sms, ma anche no...
I random banchi sono terribili, e vista la sonnolenza sempre più pericolosa, la mia strategia è quella di pestare a fondo nei pochi momenti di visibilità... Mi scende un po' la lacrima nel sentire gli ultimi successi della dance più bieca del momento alla radio, ma è l'unica risorsa audio disponibile, e se non sento qualcosa mi addormento...
E' necessaria una sorsa autogrill, mi serve un caffè corretto redbull, una sambuca shakerata con l'avio. Devo in qualche modo pinzarmi gli occhi aperti... Parcheggio, mi sembra tutto stranamente deserto. Mi guardo intorno qua e là, e varco la prima porta, senza troppa attenzione. E' un bagno, forse quello del distributore e non quello dell'autogrill. Boh, tanto faccio presto. Una luce al neon ballerina, sporcizia. Meglio fare in fretta. veloceveloce. Esco, mi sistemo. Si spalanca la porta d'ingresso. Una ragazza, di una bellezza aggressiva, mi guarda mentre ho a che fare con bottoni e cintura. Io rimango inebetito di fronte a lei. Mi fissa ancora, lì, poi con un sorriso malizioso, parte e mi viene incontro. E' un attimo, e siamo un groviglio, di respiri, di baci, di passione. Consumiamo tutto in maniera nervosa, sfogandoci. Non mi era mai successa una cosa del genere, da film. Il mattino dopo, svegliandomi, osservo i miei abiti del giorno prima buttati per terra, e capisco il perchè...
3 Comments:
Ma davvero hai trombato perchè c'avevi l'etichetta giusta sulla camicia?
O è l'etichetta suddetta che ti ha causato allucinazioni di tipo scopereccio? :>
katrien
eh ma katrien? Il corpo dice una cosa, il cervello un'altra... e poi non so proprio come sia finito il badge sui boxer... :)))
ma quanto hai pagato?
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