Bella merda
Dieci anni fa ad Asti un bel disastro. L' alluvione.
Io, diciassettenne, ero alle prese con la prima squadra di pallacanestro. I miei tornavano da una cena. Non avevamo cellulari allora. Un gancio all'uscita del palazzetto. Arrivano. Mi caricano sulla vecchia ipsilon dieci. Cerchiamo di arrivare a casa. Non si può. Ai tempi abitavamo al di là del fiume. Avevano bloccato i ponti pochi minuti prima del nostro tentativo di passaggio. Non sappiamo cosa fare? Mio padre ne approfitta per una sessione superstraordinaria di lavoro. Ai tempi aveva a che fare con strade, cantoni, viabilità ecc...
Io e mia madre dormiamo, per un paio di ore in auto. Poi mio padre ritorna. Prendiamo due stanze in un albergo. Vediamo altri che passano la notte in questo modo. Io non mi rendo conto di nulla. Solo qualcosa il mattino dopo. Ma è poi nel pomeriggio, con i vari passaparola e con le prime osservazioni di ciò che ho intorno che capisco la gravità del fatto.
A me e alla mia famiglia solo un disagio di una notte un po' strana. La casa non è stata raggiunta per poche decine di metri. Altri amici e altre famiglie si vedono inghiottiti dall'acqua un' automobile, una casa, una carriera, una vita intera. Bella merda. Bella merda ad Asti per un paio di settimane forse più. Tolgo fango, insieme a migliaia di altre persone, un po' dappertutto. Nella zona di via Torchio, di corso Alba, corso Savona, via Gramsci.
Sento e ascolto centinaia di storie. Tutti si ricordano cos'hanno fatto quella sera lì. C'è chi era all' Irish e si stava riempendo. C'è chi era al cd e lo hanno fatto uscire, c'è chi scopava in macchina ed è rimasto nel fango, c'è chi ha voluto dormire al Salera perchè è l'albergo più in alto in città e c'è anche chi il giorno dopo è passato nei negozi del centro a fare un po' di sciacallaggio. Già. Bella merda...
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