Image hosted by Photobucket.com

23.10.04

Director's corner: Collateral

Mi piacerebbe parlare anche di cinema da ste parti, ma ultimamente non riesco quasi mai a vedermi un film.
Approfittando quindi della chiusura del blog di director che è la mia conoscenza più esperta nel campo, proprio per il fatto che ci lavora, inizia oggi su ilboss.net, una nuova rubrica che ospiterà le sue recensioni cinematografiche... (e detta così sembra anche qualcosa di serio)



Collateral

Lo spazio di una notte. Tanto dura la rocambolesca ed avvincente avventura diretta da Michael Mann. Jamie Foxx (max) è un tassista di
Los Angeles che si ritrova suo malgrado ad avere come ospite "per una notte" uno spietato Tom Cruise (Vincent), per l'occasione in veste di killer. Girato da Dio (vedere per credere, la scena in discoteca vale da sola il prezzo del biglietto) quasi interamente in digitale, Collateral è l'ennesima dimostrazione di quanto interessi a Michael Mann mettere in scena rapporti per loro natura conflittuali (ricordate Heat con la coppia Pacino/De Niro?). La fotografia livida è resa in modo straordinario nonostante la perdita di calore nel passaggio da pellicola a digitale. Quasi un western metropolitano Mann conferma il talento di Jamie Foxx (visto in Ogni Maledetta Domenica di Stone) e la bravura di Cruise, secondo me mai così convincente come in questa prova. Immagini distese, semplici inquadrature immerse in una colonna sonora favolosa che dilata i tempi e vorresti non finisse mai…come il film, 2 ore per questo capolavoro sono troppo poche…



Director

4 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Anche a me è piaciuto; non si propone certamente come niente di epocale, a mio parere non ci sono idee sensazionali e mai viste: un insieme di clichè mescolati con grande bravura e portati sullo schermo da attori bravi e da un altrettanto bravo regista (d'altra parte non vorrei sostituirmi al parere del director, che è mooolto più competente di me). Il killer ha il sinistro fascino dello sciacallo di Forsyth, per esempio, e gli agenti dell'FBI sono ottusi come in tutti i film di hollywood che si rispettino. Viene portata ancora una volta in scena la lotta di un personaggio per uscire dal controllo di qualcun altro (mi vengono in mente ad es. Lowe/Spader di "cattive compagnie" e Pitt/Norton di "Fight Club", ma ce ne sono molti altri). Los angeles di notte non può non ricordare banalmente Taxi Driver e Al di là della Vita (entrambi di Scorsese, anche se in quel caso mi pare che si fosse a New York), e ci ho visto anche qualcosa di Tarantino (il monologo su Babbo Natale e Pedro il Negro del boss della mala), ed il buio terrorizzante di Jonathan Demme alla fine del "Silenzio degli innocenti".
Come dicevo, quindi, un insieme di ottimi ingredienti che vanno a formare una torta senza dubbio buona, con qualche ciliegina come la scena della discoteca, appunto, ma anche la folle corsa del taxi di Max e la corsa iniziale, invece di tutt'altro genere, sulla musica di Bach con la bella avvocatessa nera.

8:55 PM  
Blogger boss said...

beh complimenti anonimo: la sai parecchio lunga. Svelati!

1:42 AM  
Blogger Poz - TheMenace said...

stasera me lo lumo. vedremo se il direttore ha ragione... ehehe per ora gli do fiducia!

10:12 AM  
Blogger boss said...

Director non sbaglia mai...

12:39 PM  
|

<< Home




eXTReMe Tracker

Track referers to your site with referer.org free referrer feed.